Questa domenica ascolteremo il brano di Mc 1, 40-45: ecco come possiamo raccontarlo ai nostri bambini.
Un giorno andò da Gesù un uomo che aveva una malattia molto grave che si chiama lebbra.
L’uomo si inginocchiò e disse: “Se vuoi, puoi farmi guarire!”. Gesù ebbe compassione di lui, lo toccò con una mano e gli disse: ”Voglio che tu guarisca!”. Subito la lebbra sparì e l’uomo guarì.
Gesù, con fermezza, gli fece un’importante raccomandazione: “Guarda di non dire niente a nessuno, ma vai dal sacerdote a rendere grazie per la tua guarigione!”.
Ma lui era troppo felice e, appena si allontanò, raccontò a chiunque incontrasse, quello che Gesù aveva fatto per lui. Dopo questo fatto Gesù non poteva più entrare in una città, così andava in luoghi deserti e tantissime persone lo raggiungevano.
In questo brano del Vangelo, Gesù ci mostra quanto vuole bene ad ogni persona.
Ai tempi di Gesù gli ammalati di lebbra venivano allontanati da tutti affinché non contagiassero gli altri e perché erano considerati impuri.
Quest’uomo, però, trova il coraggio di avvicinarsi a Gesù e di toccarlo perché ha fiducia che Lui possa farlo guarire. Gesù non ha paura di lui, non teme di ammalarsi e, addirittura, lo tocca guarendolo.
Questo ci dimostra quanto Gesù ami ognuno di noi, aiutandoci nei momenti difficili e “guarendoci” dai nostri peccati. Lui ha guarito quest’uomo dalla malattia, ma anche dalla solitudine perché ora non sarà più costretto a rimanere lontano da tutti e potrà tornare dalle persone alle quali vuole bene.
Ed ora… Al lavoro!
Per il lavoretto che proponiamo oggi, iniziamo stampando il pdf che trovate in allegato su un cartoncino. Facciamo colorare ai nostri bimbi ogni elemento del foglio, invitandoli a colorare gli abiti da lebbroso con colori scuri e gli altri con colori allegri e vivaci (questo li aiuterà a comprendere ancora meglio la tristezza e la solitudine che l’uomo provava durante la malattia e la gioia che, invece, provava dopo la sua guarigione).
Ritagliamo (o, se sono capaci, lo possono fare da soli) ogni parte, stando attenti a non tagliare le “linguette” del copricapo di fasce e dell’abito da lebbroso.
Finito questo, pieghiamo all’indietro le linguette e regaliamo ai nostri bimbi questo nuovo gioco: potranno giocare mettendo e togliendo gli abiti da lebbroso, sperimentando quanto sia bello togliere gli abiti dell’uomo ammalato, lasciandogli quelli “luminosi e vivaci” che Gesù gli ha donato guarendolo.
Ai miei bimbi, nonostante siano ancora molto piccoli, il gioco è piaciuto moltissimo. Chiara, dopo aver giocato un po’, ha allontanato gli abiti scuri. Quando le ho chiesto perché, mi ha detto che adesso era guarito e l’ha abbracciato dicendo: “lo abbraccio perché gli voglio bene, come Gesù!”.
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