Le Vacanze di Natale sono ormai un bel ricordo e torno con piacere ad affacciarmi in punta di penna (o meglio di tastiera) al mondo delle M&M.
Durante le feste, tra cene, pranzi e celebrazioni non ? mancato un po? di sano tempo da trascorrere in famiglia, con i miei figli. E, chiss?, magari anche per qualche altro pap? le vacanze sono state l?occasione di fare la conoscenza di qualche ?amico? televisivo dei propri figli.
Ammetto che non ho grandi occasioni di guardare i cartoni animati con i miei figli, pur se io e la mia M&M preferita (mi perdonerete la captatio benevolentiae per mia moglie!) in genere ci confrontiamo su quello che i bambini vedono in televisione. Cos?, nei giorni di vacanza ho fatto con piacere la conoscenza di alcuni personaggi – tutto sommato positivi (e del resto, li approva una M&M!!) – che popolano le poche serie tv che vedono di tanto in tanto i nostri figli.
E non ho potuto fare a meno di notare con mia moglie che, per la maggior parte, i piccoli eroi di queste storie sono terribilmente soli. O meglio, vivono in mondi pieni di amici… ma amici che creano loro stessi con la loro immaginazione, perch? a casa loro, nella vita reale, non hanno amici e soprattutto non hanno fratelli o sorelle! Ed ecco che allora la fervida immaginazione di questi personaggi genera interi mondi che si popolano di animali, bambini, oggetti parlanti e via dicendo che tengono compagnia ai protagonisti (e ai piccoli telespettatori) durante la puntata.
Per carit?, viva l?immaginazione! Soprattutto in tenera et? ma anche da adulti! Certo per? che se volessimo guardare con distacco questi personaggi verrebbe il dubbio che soffrano di terribili turbe psichiatriche! C?? la bambina che gira intorno a un pupazzo che diventa gigantesco e si anima (allucinazioni?), la bambina che vive avventure mirabolanti travestendosi in modo bizzarro con la complicit? di un ?amico? speciale, la sua copertina?, volante e parlante (schizofrenia? Paranoia?).
Ovviamente sto scherzando, sono stato bambino anch?io e riconosco in questi cartoni animati il desiderio degli autori di far immedesimare i bambini, anche e soprattutto i pi? piccoli. Del resto, quanta immaginazione c?? nei bambini? A volte mentre siamo in macchina, o a tavola, e i nostri bambini chiacchierano con noi, io la mia M&M ci troviamo catapultati in astruse conversazioni, seguendo logiche che funzionano solo nelle fervide menti dei nostri piccoli! Ci vuole un po? per ?tornare sulla Terra?, ma viva l?immaginazione!
No, il punto non ? questo. Il punto ? che per quei bimbi fittizi creati per la tiv?, l?immaginazione ? l?unica (o quasi) dimensione delle relazioni ?tra pari?, perch? nelle loro rispettive famiglie, sono di fatto soli: i protagonisti sono quasi sempre figli unici, che di fatto si rifugiano nella vita immaginaria, dove trovano l?unica compagnia che non sia mamma e pap?.
Se gli autori hanno pensato a questi personaggi ? perch? si rivolgono ad un mondo in cui la realt? ? esattamente questa: un mondo fatto di piccoli solitari. Ve li ricordate ?otto sotto un tetto?, ?la casa nella prateria? e potrei andare avanti ancora?
Quelle case, a prescindere dalla bont? o meno dei contenuti, erano popolate di fratelli! La realt? a cui parlavano era diversa. Per carit?, ? chiaro che ci sono innumerevoli situazioni in cui genitori vorrebbero poter donare un fratello o una sorella al loro primogenito, ma non riescono a farlo. Ma i genitori che credono nell?importanza di dare un fratello o una sorella ai loro figli ci sono ancora, e sono pi? di quanti si pensa. Del resto, proprio in questi giorni ho scoperto che Daniel Tiger (uno dei piccoli eroi di cui dicevo sopra) aspetta un fratellino, che lo affiancher? nelle nuove serie.
Chiss?, forse qualcosa sta cambiando, anche se non ce ne accorgiamo.