L?Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco pu? diventare per il cristiano l?occasione buona per cercare di sondare il mistero della misericordia di Dio.
Il libro proposto questo mese, “L’abbraccio benedicente” di Henri Nouwen, analizza i personaggi della famosa parabola del Padre misericordioso, alla luce del quadro di Rembrandt ?Il ritorno del figlio prodigo?.
La lettura scorre fluida, dipanando un possibile percorso di maturazione spirituale sulle orme delle tre persone principali della parabola: il figlio minore, il figlio maggiore e il padre.
Perch? ?che tu sia il figlio pi? giovane o il figlio maggiore, ti devi rendere conto di essere chiamato a diventare il padre?.
L?avevate mai preso in considerazione?
Il primo ad essere analizzato ? il figlio minore:
?Andarsene da casa ? molto pi? di un evento storico legato al tempo e al luogo.
E? la negazione della realt? spirituale che appartengo a Dio in ogni parte del mio essere, che Dio mi tiene al sicuro in un abbraccio eterno [?].
Andarsene da casa ? partire come se ancora non avessi una casa e dovessi cercare in lungo e in largo per ritrovare una.?
Quali sono le motivazioni che mi inducono a lasciare la confortevole casa paterna?
?Me ne vado da casa ogni volta che perdo la fede nella voce che mi chiama ?figlio prediletto? e seguo le voci che offrono i modi pi? disparati per ottenere l?amore che tanto desidero.?
E il mondo ? pieno di queste voci che mi portano a cercare quell?amore incondizionato nei luoghi dove non pu? essere trovato.
?Pi? corro lontano dal luogo in cui Dio dimora, meno sento la voce che mi chiama ?figlio prediletto?; e meno sento quella voce, pi? rimango invischiato nelle manipolazioni e nei giochi di potere del mondo.?
Ma Dio, ? un Dio che attende e che, soprattutto, mi ama.
E quando mi vede arrivare o solamente volgere lo sguardo verso di Lui, anche per le motivazioni pi? materiali, mi corre incontro e mi restituisce la dignit? di figlio.
Mi perdona prima ancora che possa ammettere il mio errore.
Mi dimostra un amore ?pazzo?, assoluto, incredibile.
Dio ci offre un inizio completamente nuovo.
Ma siamo in grado di accettarlo?
Vogliamo accettarlo?
Accettare questo nuovo inizio comporterebbe l?ammissione di essere figli prediletti, e, come figli, rivendicarne la piena dignit? e cominciare a prepararsi per diventare noi stessi padri.
Il percorso prosegue: si passa al figlio maggiore, al suo livore, alla sua rabbia, alla sua invidia.
Perch? ?anche il figlio maggiore ha bisogno di essere ritrovato e ricondotto alla casa della gioia?.
Il padre corre incontro anche al figlio maggiore, vuole anche lui.
Ma ?? disposto il figlio maggiore a confessare che anche lui ? un peccatore bisognoso di perdono? ? disposto ad ammettere di non esser migliore del fratello??
Quante volte dimentichiamo che siamo tutti bisognosi dell?amore del padre?
Quante volte pensiamo che alcune persone non siano degne di quell?amore?
Quante volte questo amore per tutti ci infastidisce?
Infine, il padre:
?Dio non ? il patriarca che se ne sta a casa, non si muove e aspetta che i suoi figli vadano da lui, si scusino per il loro comportamento, chiedano perdono e promettano di essere migliori. Al contrario, lascia la casa, corre verso di loro incurante della propria dignit?, non bada a scuse e a promesse di cambiamento, e li porta alla tavola riccamente imbandita per loro.?
Questa ? la Misericordia: un amore che si dimentica immediatamente dei torti subiti.
E? un amore che mette l?altro al primo posto, senza guardare ai meriti, senza aspettarsi qualcosa in cambio, senza garanzie di successo.
?Sebbene io sia entrambi, tanto il figlio minore che quello maggiore, non devo rimanere come loro, ma diventare il Padre. Nessun padre o madre sono mai diventati padre o madre senza essere stati figlio o figlia, ma ogni figlio e figlia deve scegliere consapevolmente di compiere un passo pi? in l? della propria infanzia e diventare padre e madre per altri.?
Che sfida! Ne siamo in grado?
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