In vacanza, desiderando una sana lettura, mi sono dedicata ad un libro carico di spiritualità: “Solo L’amore Crea” di don Fabio Rosini.
Mi ha talmente entusiasmata che ho pensato di condividere con tutte voi il significato e valore delle opere di misericordia spirituale che don Fabio tratta con grande chiarezza; lo desidero fare con tutta l’umiltà che una M&M giovane come me può avere.
Inizieremo con il significato di misericordia, per poi immergerci, con i prossimi appuntamenti, nella preziosità di ogni opera spirituale.
Quando pensiamo al termine “misericordia”, non dobbiamo immaginare quell’atto di pietà e compassione che ci muove verso l’altro, saremmo fuori mira! Per questo ci aiuta il Salmo 103:
Ha rivelato a Mosè le sue vie, ai figli d’Israele le sue opere. Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe. Come un padre ha tenerezza dei suoi figli, così il Signore ha tenerezza di quanti lo temono
Sal 103, 8-13
La verità che mi fa saltare dalla sedia quando leggo queste parole è che l’Amore di Dio ci guarda dentro, conosce le mie e le tue debolezze e allontana da noi le nostre colpe… ci fa rinascere ogni volta che desideriamo il suo perdono!
Ma allora perché nella Bibbia si parla spesso di punizioni e castighi? Perché nella nostra vita esistono momenti bui e tristi? Per questo rileggiamo Maria nel suo Magnificat:
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quanti lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore,
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Se non ci fossero delusioni, smarrimenti e amarezze, chi mai potrebbe ri-entrare in se stesso e scoprire la misericordia che Dio gli riserva?
La mia conversione nasce dopo un lungo periodo amaro e grazie a una persona amica che ha saputo “schiaffeggiarmi” e correggermi quando stavo buttando, senza troppo interesse, la mia preziosità. Ha saputo darmi torto e non si è risparmiata in ascolto e con preghiere, nonostante la mia iniziale poca voglia di confronto. Mi ha aiutata ad aprire il cuore allo Sguardo paterno di Gesù, ho potuto sperimentare il Suo incondizionato, infinito e paziente desiderio di attendermi, per lasciarmi amare così come sono.
Da allora, accettando quel mio momento di delusione, sono rinata con una nuova sicurezza: Dio non mi abbandonerà, mai.
Mi ritrovo nelle parole di don Fabio quando scrive:
L’amore è forte, potente, incide. Se l’amore fosse un sentimento, non muoverebbe nulla. (…) Un amico vero ti vede come sei o cosa fai e resta estraneo? Non ti contesta se non ti serve? Non si sporca le mani con te? Chi è un buon padre? Quello che concede tutto o quello che, senza esasperare, sa correggere i propri figli e portarli al loro vero bene?
Dopo quell’esperienza ho capito come sia urgente e indispensabile alimentare e curare il mio rapporto con Lui. Senza questo intimo colloquio non potrei a mia volta usare lo stesso sguardo verso il prossimo che incontro a lavoro, per strada o in famiglia (cosa ancora più importante!).
In questo modo capisci che misericordia è quando vivi il momento successivo ad una discussione con tuo marito usando tenerezza e non rancore, accettando i vostri limiti di comunicazione e amandolo nonostante le divergenze; quando tuo figlio di pochi mesi non ti fa dormire perché ha bisogno di te e il tuo amore di madre supera la forte stanchezza (spesso nervosa).
Misericordia è quando ti ritrovi a consolare un’amica stanca, delusa e con le idee confuse; quando preghi per una persona molesta o quando ti ritrovi a correggere il comportamento di tua suocera (può accadere dai!). Misericordia è quando il tuo ruolo da insegnante ha la grande responsabilità di educare. Misericordia è quando preghiamo per i nostri defunti e per i nostri cari in vita.
La misericordia nasce dal nostro rapporto con Dio, per questo non può essere definita un sentimento, non è legata alla nostra emotività… ha radici molto più profonde.
Per concludere questo primo assaggio sulla misericordia e, in particolar modo, sulle sue opere leggiamo San Paolo:
Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito dal mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi ha mai conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo
1Cor 2,12-16
Da qui nasce una semplice preghiera:
Ti prego, O Signore, di avere sempre sete dei doni dello Spirito e dei tuoi insegnamenti.
Ti prego, O Signore, di soffrire la tua mancanza quando il mio egoismo mi allontana da Te;
Ti prego, O Signore, di farmi abbondare di misericordia in ogni azione quotidiana e di benedire tutte le persone che si impegnano nelle opere di misericordia spirituale.
Ricolma, O Signore, di Amore e Misericordia le nostre famiglie.
Fai di me una buona cristiana che, con l’esempio di Santo Francesco di Assisi, annuncia il Vangelo con opere e, se necessario usando anche le parole.
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