“Non concepivo una vita senza contraccezione, poi la mia vita è stata stravolta”: la storia di Claudia.
Se dite di non essere favorevoli alla contraccezione vi guardano come se veniste da Marte. Provateci: ne avrete la conferma.
Vi diranno (o quanto meno lo penseranno…) che siete “fuori dal tempo”, “retrogradi”, “esagerati”, “non attenti ai veri bisogni delle persone”, “insensibili”. E poi, forse, domanderanno curiosi:“Quindi bisogna fare figli come conigli?”
Chiariamo subito che la Chiesa, di fatto, non ritiene buono l’uso della contraccezione: non approva nessun metodo contraccettivo (pillola, preservativo, spirale). Mi capita di dirlo e quando lo faccio qualcuno pensa che io stia scherzando.
Per tanti, questa è la prova che la Chiesa è rimasta al Medioevo.
Ebbene, no: la Chiesa non è rimasta al Medioevo. È rimasta a molto prima: a quando Dio ha creato l’uomo e la donna senza peccato, senza malizia, senza tendenza alla promiscuità.
Inoltre, nel progetto di Dio, la maternità e la paternità non dovevano essere un peso sovrumano, ma la gioia più grande. (Mi colpisce la frase della Genesi in cui Dio dice alla donna che, a seguito del peccato, “partorirà con fatica”: penso stia dicendo che la maternità diventerà molto più difficile, in tutti i sensi e come negare che, per tanti motivi, è così?).
La Chiesa, però, non è sadica, non vuole male ai suoi figli, non ci vuole macchine. Vuole solo aiutare gli uomini a riscoprire la bellezza che si trova nel generare nuove vite, cooperando all’azione creatrice di Dio.
E dietro ad un “no” molto controcorrente, c’è “sì” liberante.
La risposta, alla domanda fatta sopra, è che no: non dobbiamo fare figli come conigli. I bambini sono una grande responsabilità.
L’invito all’apertura alla vita (se possiamo accogliere nuovi figli, perché non essere disponibili?) è sempre accompagnato dall’invito a vivere una maternità e paternità responsabili.
Come si trova l’equilibrio? Ogni coppia trova il suo equilibrio in un dialogo continuo, interno alla coppia stessa e con il Dio Creatore. Gli sposi sono ministri della vita e cooperano con il Signore. Per questo è necessario una continua comunicazione con il Signore nella preghiera.
Ora, però, vorrei far parlare per me una testimone…
Mi chiamo Claudia, sono cattolica e ho sempre frequentato la Chiesa. Fino a pochi anni fa, lo ammetto, non concepivo la mia vita senza la contraccezione. Non mi ponevo neppure la domanda se fosse giusto o sbagliato: era semplicemente ovvio farvi ricorso. Poi, però, ho fatto delle scoperte meravigliose e ora non tornerei alla contraccezione per nessuna ragione al mondo. Ho provato un po’ di tristezza in questi giorni, sapendo che tra tutti i farmaci necessari nella vita di una persona, l’Aifa ha deciso di rendere gratuita proprio la pillola anticoncezionale.
Capisco che molte donne avranno accolto con favore la decisione, ma personalmente credo che prendere un medicinale per fare l’amore (è la cosa più naturale del mondo…) sia semplicemente assurdo.
Perché dovrei riempirmi di ormoni, diventare temporaneamente sterile andando a scombinare l’assetto del mio corpo di donna, andare incontro a tutte le possibili controindicazioni che un farmaco può avere (mentre l’uomo non deve fare nulla!)? La trovo la cosa più antifemminista del mondo.
Per queste ragioni abbiamo sempre usato il preservativo: che male può fare un semplice pezzo di plastica? Inoltre, mi avevano detto che la pillola, in dei rarissimi casi, può anche essere abortiva (impedendo l’impianto di un embrione che potrebbe essere stato concepito), il preservativo, che è un metodo di barriera, non può mai e in nessun caso procurare aborti. E io ero contraria all’aborto, in ogni caso.
Eppure, mi sono accorta di come fosse “riduttivo” fare l’amore con il preservativo quando, per cercare il nostro primo figlio, abbiamo avuto rapporti senza. Ci siamo sentiti così liberi, così uniti… ci dispiaceva l’idea che in seguito, per distanziare le gravidanze, saremmo dovuti tornare a quella condizione. In quel periodo abbiamo realizzato che per tanto tempo avevamo fatto l’amore con una specie di guanto, che impediva il contatto reale (come un guanto lo impedisce tra le mani). Quel pezzo di plastica è a tutti gli effetti un ostacolo non solo alla vita, ma anche all’unità degli sposi e alla naturalezza dell’atto. Ovatta tutte le sensazioni, toglie spontaneità al rapporto.
Se esistesse un’alternativa valida a questi due strumenti (che non sia il coito interrotto: non sicuro e frustrante, soprattutto per l’uomo), chi non la sceglierebbe? Una mia amica, quasi per caso, un giorno mi ha parlato dei metodi naturali (in particolare di Billings e sintotermico). Lei li aveva imparati da una donna laureata in medicina, che aveva fatto il corso per diventare insegnante di metodi naturali.
Io ero un po’ scettica, all’inizio: possibile che, se funzionavanodavvero, nessuno me li avesse mai proposti? Anzi, al corso preparto ci avevano messo in guardia dai metodi naturali… Eppure, la mia amica tirava in ballo nientedimeno che il Gemelli di Roma (era lì che si era formata). Da che parte stava la verità? Mi sono avvicinata più per curiosità che non perché mi aveva convinta… e invece la nostra vita di coppia è stata stravolta in modo meraviglioso!
Ad oggi abbiamo due bimbi, di 4 e 6 anni. Vorremmo aspettare ancora un po’ per un terzo, anche per piccoli problemi di salute miei. Sono tre anni che usiamo questi due metodi combinati e non solo funzionano, non solo non compromettono in nulla la nostra intimità, ma ci uniscono tanto!
La qualità, nella mia visione delle cose, ha sempre battuto la quantità. (Che poi… è tutto da dimostrare che in un mese una coppia che usa i metodi ha meno rapporti di chi usa la pillola… ascoltando varie confidenze di amiche a me non sembra… anzi!). Non tornerei mai alla contraccezione. E non solo perché – come ho capito poi – manca di rispetto alla vita (e non è certo un aspetto da sottovalutare: ringrazio la mia insegnate per avermi spiegato questo); ma anche perché l’intimità di coppia, liberata da tutto ciò che intralcia, è molto, molto più bella!