Sant’Anna Maria Taigi, sposa mistica

CarissimeM&M,

Questo giorno che riconduce il nostro pensiero alla “mamma celeste” ci dà l’occasione di riflettere nuovamente insieme sulla fede che vogliamo sperimentare e sul nostro desiderio di assomigliare sempre più a Maria nel suo essere sposa, madre e figlia.

Nelle ultime settimane sul nostro gruppo Facebook abbiamo fatto un viaggio nella memoria e nella vita di tante M&M, storie di santità quotidiana che generosamente alcune di noi hanno condiviso.

Anche oggi la donna che andremo a conoscere è volutamente una persona “comune”, una di noi, che nella vita ha tanto amato il Signore e ha espresso questo amore nell’accoglienza e nel dono quotidiano di sì a marito, figli e a tutti coloro che le si rivolgevano per un consiglio, vista la sua profonda sensibilità e i carismi che Dio le aveva donato, tra i quali quello della profezia.

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Anna Maria Taigi nacque a Siena il 29 maggio 1769, si trasferì a Roma all’età di 6 anni in seguito a dissesti finanziari dei suoi genitori. Qui studiò con profitto presso le suore Maestre Pie Filippine. In seguito, per aiutare la famiglia, si dedicò giovanissima anche ai lavori più umili. All’età di venti anni sposò Domenico Taigi, domestico in casa del principe Chigi; Domenico era un uomo diverso da lei , impulsivo e focoso, Anna Maria seppe stargli accanto per 48 anni di vita matrimoniale intensa e feconda e seppe trasformare la sua casa in un santuario dove Dio era al primo posto e la sua vita matrimoniale una altissima missione a cui lei si dedicava con fervore e dolcezza, curando ogni aspetto della vita familiare.

Al procedimento di canonizzazione della moglie, Domenico rimasto vedovo, profondamente toccato e riconoscente della vita trascorsa insieme a Anna Maria, Domenico testimonierà così:

“La mia casa mentre era viva mia moglie mi è sembrata un paradiso”

E riferendosi alla vita difficile e modesta che faceva:

“Più volte io ritornavo a casa inquieto, perché chi sta a servire, già si sa, quante bisogna inghiottirne, specialmente coi signori. Ma lei aveva tanta buona maniera che, oltre a farmi trovare tutto pronto, mi faceva passare il malumore e mi rallegrava. Per la qualcosa quando avevo qualche angustia, me ne scappavo a casa e così mi rasserenavo. Dove le trovate adesso donne di tal maniera?”

Ebbero sette figli, tre dei quali morirono in tenera età, e questo può sottolineare l’aspetto dell’accoglienza di questa donna che in una situazione economica non facile mostrò affidamento al Signore, sopportando tutto il carico di lavoro, pazienza, amore che una famiglia tale comportava e non mancando comunque di ricordarsi dei poveri nei limiti delle sue possibilità.

L’ospitalità di questa mamma fece sì che oggi conosciamo la sua storia, poiché per anni un sacerdote, don Raffaele Natali, visse con loro e fu il primo e immediato conoscitore della vita di questa santa sposa. Diversamente sarebbe stato difficile che una “popolana” fosse oggetto di venerazione, appannaggio di personaggi illustri quali re, regine o nobili consacrati. Era infatti luogo comune (forse lo è ancora oggi) pensare che certi tipi di fenomeni e estasi mistiche fossero aspetti adatti sopratutto a una oblata e non a una mamma di famiglia.
Anna Maria, che cresceva nella fede aggiungendo sempre più preghiera, sacrifici e dedizione al suo rapporto con Dio, iniziò a ricevere particolari doni e si confidò con il suo confessore. Il sacerdote, non sapendo che posizione prendere in merito, le consigliò di chiedere al Signore di toglierle quei doni e scegliere una suora per queste particolari esperienze. Anna Maria obbedì ma si sentì rispondere dal Signore che Dio è libero di fare ciò che vuole e nessuno è tanto audace da indagare i divini segreti.

Per poter aiutare il marito economicamente, svolgeva anche dei lavoretti e perciò, per non mancare nella cura alla famiglia il tempo dedicato alla preghiera era tolto al sonno (quanta tenerezza e responsabilità verso il suo impegno di madre e di sposa).

Quando divennero noti i suoi carismi molti personaggi importanti si affacciarono alla sua porta, tra cui Maria Luisa Borbone, regina di Etruria, sacerdoti e cardinali, tra i quali uno in particolare che aveva molta familiarità col papa. Nonostante questo Anna Maria non modificò la sua personalità e non approfittò di un eventuale ascendente a proprio vantaggio; sappiamo che ha continuato a vivere in una casa modesta istruendo tutti i figli ad essere laboriosi e indirizzandoli verso i mestieri più ordinari, accompagnando al matrimonio le figlie che sposarono bravi ragazzi. I figli al processo ricorderanno come li educasse nella fede raccontando aneddoti sui santi e come li mettesse in guardia dal demonio e dalle sue illusioni. L’educazione morale e spirituale avveniva con l’esempio.

A un certo punto della sua vita sentì il desiderio di divenire terziaria Francescana e riportiamo qui il ricordo di Domenico che sottolinea l’armonia coniugale :

Mia moglie mi domandò licenza di vestirsi come terziaria scalza dell’Ordine della Santissima Trinità e io glielo accordai; col patto però che dovesse fare da moglie e da madre di famiglia ,perché una donna quando si è accasata, non è più padrona di se stessa, come del resto l’uomo. Questi dunque furono i nostri patti ed ella li mantenne sempre con pronta obbedienza ed esattezza.

La condotta di questa donna, per nulla banale, esprime una sensibilità profonda e una precisa vocazione, atta a trovare situazioni in cui donare il meglio di sè.

Ci sono due frasi significative di Anna Maria su cui possiamo soffermarci e lasciare che entrino nel nostro cuore, ella diceva spesso:

La vera santificazione consiste nel sopportare pazientemente e con costanza le prove interne ed esterne.

e pure

Noi dobbiamo camminare sempre controcorrente.

Sono frasi attualissime per una sposa cristiana allora come oggi e ci confermano che nei vari momenti storici e culturali i cristiani possono dimostrare una coerenza che il mondo non comprende, perché non è frutto di una speculazione filosofica dell’uomo ma viene dalla Parola di Dio. Grazie Anna Maria!

Santa Anna Maria, moglie e madre
Noi vogliamo essere capaci di abbracciare il Prossimo per amore del Signore condividendo ciò che è sulla nostra tavola,
Prega per noi.

Noi vogliamo accogliere la vita nel nostro grembo e ad ogni figlio fare più spazio nel nostro cuore,
Prega per noi.

Noi vogliamo rinnovare il nostro “si” al Signore,nei piccoli gesti di amore quotidiano al nostro sposo .
Prega per noi.

Santa Anna Maria, con Maria Vergine, madre di Dio pregate per noi perchè possiamo portare avanti con sincerità e semplicità la nostra missione possibile, essere riflesso dell’Amore di Cristo Nostro Signore.

Amen

Nicoletta
Si definisce una “convertita” perché ha maturato la fede in età adulta. Dal giorno del matrimonio con Luigi la Grazia non è mai mancata e dalla loro unione sono nate Maria Francesca e Elisabetta. Cerca di conoscere ogni giorno un po’ di più sulla bella storia di Amore che Dio ha scritto e vuole continuamente scrivere con noi.