Il Sacramento della Cresima, insieme a quello del Battesimo e dell’Eucaristia sono definiti sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Che cosa significa? Sono, concretamente, i sacramenti che ci fanno diventare cristiani: già nel Battesimo siamo diventati figli di Dio e abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo, e ancora di più questo dono viene rafforzato nel sacramento della Cresima, grazie al quale diventiamo testimoni di Cristo.
Lo Spirito nella Storia della Salvezza
Già nell’Antico Testamento questo Spirito del Signore prendeva un posto privilegiato: e veniva detto che il Messia si sarebbe riconosciuto proprio dalla discesa dello Spirito di Dio su di esso. E’ proprio quello che accade a Gesù, durante il battesimo di Giovanni. Lo Spirito scende e si posa su Gesù.
Gesù è intimamente legato allo Spirito, e non può tenere un dono così grande solo per se stesso. Per questo, a sua volta, lo dona ai suoi Apostoli nella cena di Pasqua e, più fortemente, nella Pentecoste.
Saranno poi gli apostoli che, custodi di un dono così grande, inizieranno a donarlo ai primi cristiani, imponendo loro le mani. E’ questo il gesto principale che realizza il dono dello Spirito Santo, insieme a quello dell’unzione.
L’olio dello Spirito Santo
L’olio che ha tantissimi significati, innanzitutto ci richiama – come quello del Battesimo – alla forza. Come gli antichi lottatori, infatti, veniamo unti perché venga più facile la lotta e scivolino via il peccato e le tentazioni del demonio.
Inoltre l’olio ha anche un significato di lenire le ferite, di restituire una nuova bellezza, di rendere più agili, di donare abbondanza. Soprattutto è un segno di consacrazione: per esempio nel sacramento dell’Ordine i nuovi sacerdoti vengono unti per simboleggiare proprio la sacralità della persona.
Il profumo dello Spirito Santo
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica lo Spirito Santo viene definito come un profumo. Un’idea che mi ha molto affascinata: lo Spirito che ci viene donato e che ci “teniamo addosso”, come un profumo, è qualcosa che non viene da noi ma che diventa parte di noi e del nostro vivere quotidiano.
Quanto spesso riconosciamo una persona a noi cara proprio dal profumo! E che bello pensare che lo Spirito è così intimamente legato a noi che ci fa riconoscere, e noi riconosciamo gli altri in questo profumo, in questa sensazione meravigliosa che emanano.
Vivere la Cresima oggi
Che cosa significa per noi oggi vivere la nostra cresima, che magari abbiamo ricevuto tanti anni fa?
Significa riscoprire questo profumo che è parte di noi, prendere coscienza di questa realtà dello Spirito Santo che agisce in noi.
“Non vivo più io, ma Cristo vive in me” dice San Paolo ai Galati. Anch’io, in tutto quello che faccio, posso vivere la stessa consapevolezza: nel respiro, nelle azioni e anche nei problemi non sono solo sola. Ho un grande alleato che è proprio lo Spirito Santo che soffia, ed è con me anche se non me ne accorgo!
E ancor di più, nella libertà dei figli di Dio, se lo invoco sarà presente!
Il posto privilegiato dello Spirito Santo
I ragazzi e i bambini, fino a quando non ricevono il Sacramento della Cresima, non possono proclamare la Parola dall’ambone. E’ questo un posto privilegiato all’interno della Chiesa, per chi ha ricevuto il dono dello Spirito Santo. E’ un bel segno, che ci fa pensare che anche noi, all’interno della nostra vita, dovremmo dare un posto privilegiato allo Spirito Santo, perché diventi ogni giorno il conduttore delle nostre azioni.
Avete letto il commento agli articoli 1285-1314 del Catechismo della Chiesa Cattolica.