Negli anni di esperienza di lavoro con le coppie una cosa che ha attirato la mia attenzione è vedere come davanti ad uno scontro vissuto l’uomo e la donna, alla mia richiesta di parlarne, raccontassero due situazioni quasi completamente diverse come se avessero proprio vissuto due esperienze differenti.
Questo avviene perché uomo e donna vivono, percepiscono e vedono la vita attraverso modalità diverse e nel bisogno di voler affermare la propria persona e la propria realtà rischiano di entrare letteralmente in collisione con quella dell’altro.
Com’è possibile che uomo e donna codifichino la realtà in modo così diverso? La “colpa” è del cervello!!!
La Neuroscienza ci spiega come il cervello maschile e femminile siano strutturalmente diversi e di conseguenza anche, e soprattutto, funzionalmente diversi.
Il Dottor Antonio Federico, Professore Ordinario di Neurologia presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’ Università di Siena, spiega che a parità di quoziente intellettivo, gli uomini hanno sei volte e mezzo la materia grigia delle donne, che è collegata all’intelligenza generale mentre le donne hanno dieci volte la materia bianca dell’uomo, che ha la funzione di relazionare le aree cerebrali tra loro.
Le donne utilizzano in maniera dominante il lobo frontale, area legata ai processi decisionali, molto connessa alle cosiddette aree “limbiche”, sede dell’emotività, mentre l’uomo è tendenzialmente portato a coinvolgere, nel processo di ragionamento, una zona più vasta di corteccia. Il processo decisionale delle donne è quindi influenzato dall’area emozionale in misura maggiore rispetto a quello degli uomini: l’uomo tende ad elaborare la realtà basandosi soprattutto sull’emisfero sinistro, razionale, logico e rigidamente lineare, al contrario la donna utilizza in misura maggiore l’emisfero destro che permette di compiere operazioni mentali in parallelo.
Un altro esempio si può trovare quando si vive una situazione stressante: l’uomo ricorda solo una cosa, la più importante da fare; per la donna, invece, la capacità di memoria diventa il doppio quando è sotto stress, ricorda tutto quello che bisognava fare e tutto quello che bisognerà fare in futuro.
Abbiamo dunque cominciato a tirar fuori dalla testa degli uomini e delle donne temi molto importanti: come vengono prese le decisioni, l’influenza delle emozioni e lo stress.
Focalizzarsi su questi aspetti serve, secondo me, a farci comprendere le importanti implicazioni nella relazione tra uomo e donna e di come sia facile e rischioso entrare in conflitto se ci si dimentica che quello che c’è nella testa di un uomo è assolutamente diverso da quello che c’è nella nostra.
Nel rapporto con il nostro compagno dobbiamo pertanto tener presente una scontata ma quantomai dimenticata verità: lui non è una donna e non potrà mai diventarlo!!!
So che molte di voi sorrideranno davanti a questa mia affermazione ma non avete idea di quanti litigi e purtroppo rotture ha causato l’aver dimenticato questa verità. In un rapporto aspettarsi che l’uomo ragioni, pensi, percepisca, senta come noi crea delle aspettative destinate a scontrarsi con la frustrazione, e nel lungo periodo, con il fallimento della nostra relazione di coppia.
Un piccolo esercizio da fare dunque potrebbe essere cominciare a dire a se stesse questa verità. Davanti ad una sua reazione, davanti ad un suo non fare qualcosa che vorremmo, davanti ad una sua incapacità ad ascoltarci, davanti ad un possibile momento di tensione fermiamoci e diciamo a noi stesse: non è una donna e non potrà mai diventarlo!
Avremo modo, con i prossimi articoli, di approfondire meglio la questione e soprattutto di conoscere un paio di amici che potrebbero venire in nostro soccorso: l’ossitocina e il testosterone.
Magari intanto proviamo a fare questo piccolo esercizio e vediamo cosa succede e se qualcosa di diverso in noi si smuove parliamone… mi raccomando con un’altra donna però 😉