Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Gennaio 2009, mi sembra un secolo fa. Decidiamo di sposarci e siamo talmente contenti che non ci va di aspettare troppo… dopo 4 mesi siamo sposi in Cristo!
Nella preparazione della celebrazione basta uno sguardo per capire quale brano del Vangelo avremmo scelto per coronare il nostro progetto di vita insieme in Cristo: la casa sulla roccia. Sarà perchè abitiamo ai piedi delle montagne, sarà perchè a mio marito piace costruire sempre qualcosa, sarà perché la nostra vita matrimoniale vogliamo costruirla sulla roccia di Dio, ma questo Vangelo era proprio fatto su misura per noi.
Ancora ricordo il prete che legge il Vangelo, come quelle parole risuonavano ricche di futuro, ma anche di fatica quotidiana: le nozze non sono un semplice sì e poi basta, ma un sì costante, quotidiano, un eccomi senza sconti. L’omelia di quel giorno era volta alla comunità che ci avrebbe accolti, delineando le nostre personalità e il nostro modo di stare insieme. Sinceramente non vedevo l’ora che finisse la predica, perché si sarebbe avvicinato il momento in cui io avrei sposato il mio bello e lui me. Insieme saremmo stati la casa sulla roccia. Volevo pronunciare il mio sì e diventare moglie, essere dimora, insieme, io e lui, su basi solide.
Agli sposi di allora direi “mantenete vivi quei sorrisi che vi serviranno per affrontare i momenti di pioggia intensa e straripamento dei fiumi perché, certi della roccia, il vostro sguardo sia integro e ricco. Arriveranno i venti ma se manterrete lo spirito e pregherete insieme, voi, casa, sulla roccia, tutta la tempesta svanirà.
E agli sposi di oggi dico “Hai visto che roccia granitica è stato Dio in mezzo alle intemperie della vita?” e mostrerei come in un film tutte le volte in cui Dio ha messo la sua mano su di noi attraverso persone, gesti, miracoli quotidiani.
Grazie Roccia che ci fai essere casa per noi e per le persone che ci circondano! Lode a te per l’amore profuso che riversi su di noi.
Marta