La provincia di Lucca, situata tra l?azzurro del Mar Tirreno e il verde dell?Appennino Tosco-Emiliano, ben si presta ad essere meta di suggestivi itinerari tra bellezze naturali, artistiche e culturali.
In questo nostro primo appuntamento turistico-spirituale* scopriremo le attrattive di quell?area della provincia di Lucca che viene denominata ?Media Valle del Serchio?.
Racchiuso tra le Alpi Apuane e l?Appennino, attraversato dal fiume Serchio, questo territorio offre numerosi spunti interessanti per chi voglia visitare cittadine piccole e ricche di storia e tradizioni, immerse nella tranquillit? tipica dei pi? bei borghi d?Italia, ma vicine a citt? pi? grandi e popolose.
Uno di questi borghi, Barga, ? famoso per le ricchezze artistiche e culturali che affondano le radici nell?et? neolitica: infatti esso risulta abitato fin dal primo millennio a.C. da trib? liguri, com?? testimoniato dalle tombe di Bebbio e Val di Vaiana.
Luogo di particolare interesse ? il Duomo di San Cristoforo, risalente al IX secolo e ornato successivamente da elementi architettonici e decorativi che vanno dal romanico al gotico. Nell?interno a tre navate spiccano l?ambone duecentesco, pregevoli terrecotte robbiane, la statua lignea medievale di San Cristoforo e un Crocifisso del XV secolo. Il Duomo ? sovrastato dalla torre campanaria i cui rintocchi ispirarono al poeta Giovanni Pascoli una delle sue poesie pi? famose, ?L?ora di Barga?.
Tra le altre chiese ricordiamo la Chiesa di San Francesco (seconda met? del XV secolo), la Chiesa della Santissima Nunziata (XVII secolo) e la Pieve di Santa Maria a Loppia. Tra le architetture civili, evidenziamo l?Arringo (prato tra il Duomo e il Palazzo Pretorio, dove il popolo si riuniva a parlamento) e il Palazzo del Podest?, risalente al XIV secolo, residenza dei Commissari e Podest? inviati a Barga dalla Signoria di Firenze.
A 4 km da Barga si pu? visitare, a Castelvecchio Pascoli, il Museo-Casa Giovanni Pascoli con gli arredi originali e i cimeli del poeta, sepolto in una cappella attigua assieme all?amata sorella.
Un altro borgo da visitare nella zona ? Bagni di Lucca, famoso per le Terme, (frequentate anche da Dante Alighieri, Byron, Carducci, Verdi, Rossini, Montale) e ricco di ville, palazzi e chiese interessanti, tra cui la barocca Parrocchiale di Ponte a Serraglio, e la chiesa romanica di San Pietro a Corsena, restaurata nel Seicento.
Arrivati a Lucca, non si possono non ammirare le Mura, iniziate nel 1504, con bastioni alti 12 metri e ottimamente conservate, che invogliano a passeggiare sugli spalti alberati, e che circondano una citt? che ? un gioiello dal punto di vista artistico, ma che ? rimasta un centro delizioso e a misura d?uomo.
Tra le moltissime bellezze e le attrattive di Lucca spicca sicuramente il Duomo di San Martino, tradizionalmente fondato da San Frediano nel VI secolo e ricostruito da Anselmo da Baggio (diventato poi Papa Alessandro II) nel 1060; ricco di tesori d?arte, tra cui la famosissima e visitatissima tomba di Ilaria del Carretto (capolavoro di Jacopo della Quercia risalente al 1406-14089), conserva, nell?ottagonale Tempietto del Volto Santo, realizzato nel 1484 da Matteo Civitali, un particolarissimo e antichissimo Crocifisso ligneo, molto venerato dai fedeli lucchesi.
Il culto del Volto Santo (che culmina nelle celebrazioni del 14 settembre, giorno della Festa della Esaltazione della Santa Croce) ? particolarmente sentito, tanto che il Crocifisso ? diventato uno degli emblemi della citt?, e lo si trova inciso anche su antiche monete e sigilli di quella che una volta era la Repubblica Lucchese.
La tradizione narra che il corpo del crocifisso sia stato scolpito sul tronco di un cedro del Libano da Nicodemo, membro del Sinedrio e citato nel Vangelo di Giovanni ai capitoli 3 (1-21) 7 (50-52) e 19 (39-42); si tramanda che Nicodemo per?, dopo aver fatto il corpo, non riuscisse a dar forma al volto di Ges?. Addormentatosi con questo cruccio, al risveglio trov? il volto perfettamente scolpito e riconobbe in esso le fattezze di Ges?, che aveva conosciuto. Per questo il Volto Santo si definisce un?immagine ?acheropita?, cio? non fatta da mano umana.
Il culto al Volto Santo si perde nei secoli lontani, probabilmente inizia nel 742; gi? verso il 1100 fu redatta dal vescovo Rangerio una relazione sulla scoperta e la traslazione del Santissimo Volto, come base documentale alla profonda venerazione verso l?immagine. In questa relazione si descrive l?arrivo a Luni di una nave priva di equipaggio con una statua-contenitore di reliquie, raffigurante Ges? Crocifisso. Segni straordinari dimostrarono che il Crocifisso dovesse essere portato a Lucca, e custodito proprio nella Cattedrale. I lucchesi accolsero la sacra immagine con molta devozione e fede; da allora il Volto Santo fu venerato e gli furono attribuiti numerosissimi miracoli (i due storicamente pi? famosi, il miracolo della mannaja e il miracolo della ciabatta, sono suffragati da testimonianze probatorie e lettere autografate). Anche Dante Alighieri lo cita nella Divina Commedia, al canto XXI dell?Inferno, in cui i diavoli scherniscono un magistrato di Lucca dicendo ?qui non ha loco il Volto Santo?.
Studi attuali argomentano che il Crocifisso esposto sia solo una copia dell?originale, comunque databile fra il XI e il XIII sec. Ma a noi fedeli, inginocchiati davanti al Volto Santo, di cui ammiriamo gli occhi profondi rivolti a guardarci, poco importa delle teorie degli storici: il Volto sofferente, il Corpo crocifisso parlano al nostro cuore e la preghiera eleva le nostre anime verso chi ci ama cos? tanto da offrire la sua vita per noi. Davanti a quel Volto si respira la fede di tutti i pellegrini che come noi, nel corso di pi? di mille anni, si sono prostrati davanti alla maest? del Dio fatto uomo. L?essenzialit? e la semplicit? dell?immagine scolpita ci ricordano come deve essere la nostra vita, essenziale e semplice, ma illuminata e impreziosita dalla fede e dall?amore.
PREGHIERA AL ?VOLTO SANTO? DI S. GIOVANNI PAOLO II
Signore Ges?, crocifisso e risorto,
immagine della gloria del Padre,
Volto Santo che ci guardi e ci scruti,
misericordioso e mite,
per chiamarci alla conversione
e invitarci alla pienezza dell?amore,
noi ti adoriamo e ti benediciamo.
Nel Tuo Volto luminoso,
apprendiamo come si ? amati e come si ama;
dove si trova la libert? e la riconciliazione;
come si diviene costruttori della pace
che da te si irradia e a te conduce.
Nel Tuo Volto glorificato
impariamo a vincere ogni forma di egoismo,
a sperare contro ogni speranza,
a scegliere le opere della vita
contro le azioni della morte.
Donaci la grazia
di porre Te al centro della nostra vita;
di restare fedeli,
tra i rischi e i mutamenti del mondo,
alla nostra vocazione cristiana;
di annunciare alle genti
la potenza della Croce e la Parola che salva;
di essere vigili e operosi,
attenti ai pi? piccoli dei fratelli;
di cogliere i segni della vera liberazione,
che in Te ha avuto inizio
e in Te avr? compimento.
Signore,
concedi alla tua Chiesa
di sostare, come la Vergine Madre,
presso la Tua Croce gloriosa
e presso le croci di tutti gli uomini
per recare ad essi
consolazione, speranza e conforto.
Lo Spirito che ci hai donato
porti a maturazione la Tua opera di salvezza,
perch? tutte le creature, liberate dai vincoli della morte,
contemplino nella gloria del Padre
il Tuo Volto Santo,
che splende luminoso nei secoli dei secoli.
Amen
(Lucca, 23-24 settembre 1989 – Visita Pastorale del Santo Padre all?Arcidiocesi di Lucca)
*I brevi itinerari proposti non pretendono di essere esaustive guide turistiche, ma semplici spunti e punti di partenza per un percorso che culmina in un momento di preghiera presso un Santuario o una Chiesa