Qualche giorno fa, mio marito mi ha raccontato di un collega di lavoro che si è assentato per qualche giorno per frequentare con la moglie un corso di esercizi spirituali. Che meraviglia, ho subito pensato. E che nostalgia! Anch’io – ho detto a mio marito – vorrei potermi permettere di staccare da tutto per un paio di giorni e andare a un corso di esercizi spirituali insieme a te.
Mio marito mi ha fatto notare, giustamente, che il collega ha più di 50 anni e i suoi tre figli sono grandi e autonomi. Noi, con i nostri quattro bambini sotto i 7 anni di età, stiamo vivendo una fase in cui, da questo punto di vista, ci vengono chiesti un po’ di sacrifici.
È proprio così: la nostra vocazione ci chiede di essere incarnati nella vita di una famiglia, che ha esigenze concrete. Esigenze che portano con sé la necessità di fare dei sacrifici. Talvolta più semplici, talvolta più faticosi.
Penso a me, a quanto mi manca una vita di fede e di spiritualità a cui mi ero abituata, prima dell’arrivo dei bambini… Certo, ho saputo trovare ritmi, modi e tempi diversi per dare spazio alla preghiera nella mia vita. Ma è un sacrificio che talvolta mi pesa e che, mi rendo conto, rischio di vivere male.
Ma penso ai sacrifici, molto più difficili da accettare, di tante M&M che ci raccontano la fatica di non condividere la fede con il proprio marito, di vivere nel cuore stesso della propria famiglia un contesto ostile alla fede.
O alle mogli che, eroicamente, vivono la fedeltà alla loro vocazione continuando ad amare un marito che se n’è andato da casa.
A quante non vedono i loro sogni realizzarsi. A quante sperimentano la delusione, il vuoto.
È possibile, per loro, per noi, mettere a frutto questi sacrifici. Offrirli e renderli terreno fecondo di grazia e misericordia.
E’ Maria stessa che ci ricorda quanto le nostre sofferenze, accettate con umiltà e offerte a Gesù, possono diventare strumento di grazia e conversione.
Maria, madre della famiglia, ci insegna ad offrire.
Nelle apparizioni a Fatima, di cui si festeggia quest’anno il centenario, la Madonna attraverso le parole e le profezie donate ai tre pastorelli, mette in guardia dai rischi che l’intera umanità corre, se persevera nel rimanere lontana da Dio, e insegna che attraverso Lei e il suo Cuore Immacolato è possibile trovare la pace.
In questo M&Maggio scopriremo quanto le parole della Madonna di Fatima sono adatte anche a noi e alla situazione delle nostre famiglie.
E iniziamo il nostro M&Maggio proprio da qui: dalle parole che ci insegnano a dare un senso anche alle nostre fatiche e croci quotidiane:
Di tutto ciò che potete, offrite un sacrificio al Signore come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirerete così la pace sulla vostra patria. (…) Soprattutto accettate e sopportate con umiltà le sofferenze che il Signore vi manderà.
(L’angelo del Signore ai tre pastorelli, Fatima, primavera 1916)
Ecco il primo insegnamento, fondamentale, che ci offre la Madonna a Fatima: sacrificatevi. Offrite.
E’ incredibile come, attraverso la luce che il Cuore Immcolato emana, ogni cosa cambia il proprio significato: una sofferenza diventa una grazia, un ostacolo diventa occasione di riparazione, una croce diventa promessa di Risurrezione.
Maria a Fatima ci consegna anche il modo concreto per mettere in pratica l’offerta di ogni nostro sacrificio, ripetendo molte volte:
O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.
La Madonna a Lucia, Fatima, 13 luglio 1917
Vorrei concludere con un’ultima frase pronunciata dalla Madonna, che consegno a tutte le sorelle M&M che ogni giorno ci scrivono chiedendo preghiere.
A te, che sei sola, che vedi solo dolore. A te, che non ricevi alcuna risposta alle tue preghiere. A te, che ti senti senza speranza. A te, che ti senti soccombere sotto le fatiche quotidiane.
A te Maria oggi dice:
“Figlia Mia. Non ti scoraggiare, Io non ti abbandonerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio”
La Madonna a Lucia, Fatima, 13 giugno 1917