Che cos’? la paura? La paura ? una reazione fisiologica sana e presente nell?essere umano, ed ? stata fondamentale nell?evoluzione della specie perch? ha permesso di riconoscere ed evitare pericoli (in alcuni casi mortali).
La paura ci permette di capire che stiamo ?individuando? un pericolo per la nostra persona/situazione attuando delle importanti modificazioni fisiologiche: aumento dei battiti, aumento della pressione sanguigna, aumentano le secrezioni da parte dell?ipofisi anteriore e della midollare surrenale. Questo sistema psico-fisico migliora la capacit? di lottare, oppure di fuggire, di immobilizzarsi, di fingere di non avere paura? ? importante ricordare anche che livelli adeguati di paura migliorano le prestazioni scolastiche e sportive.
Quando la paura diventa panico o angoscia?
L’angoscia e il panico sono forme estreme di paura, che rappresentano una condizione di disagio/problema psicologico.
Panico: ? altamente invalidante (?paralisi?), compare improvvisamente e fa percepire alla persona un senso di perdita di controllo. Ha breve durata.
Angoscia: paura profonda, estesa ed invalidante che spesso si associa ad aspetti depressivi, che pervade la vita della persona. Ha lunga durata.
I bambini paurosi che mettono in difficolt? gli adulti sono davvero molti. Alcuni esprimono la loro paura con pianti apparentemente inconsolabili, altri la esternano con atteggiamenti ostili o aggressivi, altri la soffocano consapevolmente, per vergogna o perch? faticano a riconoscerla e a darle un nome. Bambini suscettibili o refrattari a ogni richiamo e pronti a piangere alla minima frustazione….
Cosa possono fare i genitori?
La prima cosa ? riconoscere la modalit? prevalente con cui nostro figlio manifesta la paura. ? necessario che il bambino faccia esperienza della paura. Infatti vissuta a piccole dosi e in modo congruente all’et?, aiuta il bambino ad affermarsi e a svilupparsi armoniosamente…altrimenti, senza la paura, il bambino metterebbe la mano sul fuoco, si allontanerebbe con qualsiasi estraneo…insomma ignorerebbe il pericolo!
Il genitore deve avere fiducia nelle capacit? del bambino,incoraggiandolo e portando pazienza! Si pu? aiutare il bambino a trovare delle strategie per affrontare la situazione (ad esempio cantando una canzone oppure prendendosi cura di una bambola…).
Ma dobbiamo ricordarci che la paura ? utile! Secondo Winnicott il bambino piccolo deve essere in grado di provarla, perch? ? costruttiva. E proprio i bambini sembrano saperlo e tentano di addomesticarla. Amano i racconti spaventosi, giocano a farsi paura. Hanno paura ma ne chiedono ancora perch? ? il confronto ripetuto con quegli scenari terrorizzanti che gli dimostrano che loro sono capace di fronteggiare le emozioni e di dominare la situazione. In breve di non essere completamente sopraffatti dagli eventi. All’inizio del terzo anno con una maggiore padronanza del linguaggio il bambino riesce a differenziare le sue emozioni. Parlando se ne libra ed esterna un’angoscia sorda e confusa.
LE PAURE DEL BAMBINO
Fin dai primi mesi di vita il bambino vive delle piccole paure (la perdita del contatto con la mamma, la sua voce, gli odori,il contatto fisico); pi? avanti con l’et? viene affrontata quella fase detta “angoscia dell’estraneo”. Il bambino fino a quel momento, circa 8 mesi, non riconosce il volto della madre o delle persone a lui pi? vicine; con il tempo invece comincia a prendere confidenza con queste e la persona che non conosce diventa estranea…per cui si spaventa.
Proseguendo con l’et? un’altra paura che si presenta ? l’ansia da separazione, che si manifesta nel timore di essere allontanato dalle figure di riferimento, soprattutto nei passaggi scolastici. La separazione per un bambino ? dolorosa ma necessaria. Tale processo ? favorito dalla presenza di una relazione stabile e sicura col genitore, e il suo ruolo infatti ? quello di dare fiducia e incoraggiare. Se il bambino vede che il genitore non va in panico quando lui ? confuso sar? pi? sicuro rispetto a un bambino i cui genitori sono angosciati di lasciarlo. Per dirla in altre parole, quando il mondo del bambino vacilla, quello del genitore deve essere stabile.
Seguono poi tutte le paure comuni del bambino….la paura di restare solo, del temporale, del buio…..?La notte anche spaventa il bambino. Verso i due tre anni il bambino si sente forte, onnipotente, comincia infatti a diventare pi? autonomo e tutto ? suo…il mondo gira attorno a lui. Ma quotidianamente viene brutalmente posto a confronto con la realt? della sua impotenza. Quindi cade, si fa male e perde nel gioco. Di conseguenza si arrabbia protesta e prova nei confronti dei genitori sentimenti ambivalenti. Pensa di dover essere legittimamente punito e le notti sono piene di minacce e rappresaglie che lo svegliano di soprassalto e che popolano i suoi incubi.
Per arrivare un p? alle conclusioni su questa tematica possiamo dire che la cosa importante non ? eliminare le paure del bambino ma rispettarle. Imparare ad accogliere queste paure e aiutarlo a superarle.
Per quanto riguarda i genitori invece possiamo tranquillamente dire che ci sono delle normali paure legate alla capacit? di esser bravi genitori.
Ci sono nei primi anni di crescita delle paure rispetto ai pericoli che potr? incontrare o alla sofferenza che dovr? sopportare un figlio. Ma stiamo attenti perch? il bambino tratta le emozioni come i genitori gli hanno insegnato. Del resto se il bambino ? cos? attento al comportamento degli adulti verso le loro emozioni ? perch? egli stesso ? un p? smarrito davanti alle sue. Occorre che gli adulti lo aiutino a padroneggiarle. Egli da solo stenta a parlare di quello che prova. Non essendo in grado di fare da soli e secondo un moto di identificazione spontanea i bambini reagiscono in base allo stesso modello dei genitori e capiscono presto che ? meglio adottare gli stessi codici a rischio di trovarsi male. Bisogna lasciar correre dei rischi ai bambini. Perch? un bambino si senta al sicuro occorre che la madre sia stata testimone compartecipe della pena provata per lui, delle sue esperienze e che lo abbia consolato.
In altre parole bisogna lasciarli correre dei rischi,”prendere dei colpi” ma tuttavia non abbandonarli alla loro pena e saper essere presenti per spiegargli e rassicurarli.
COME AFFRONTARE LA PAURA?
I bambini amano i racconti e le fiabe perch? parlano di ci? che a loro fa paura e li aiutano a riconoscere le loro emozioni attraverso la storia fantastica. Non vengono ingannati, ma grazie a queste letture si vaccinano contro emozioni che prima o poi non mancheranno di conoscere. L’incontro con certe emozioni avviene in una “condizione di sicurezza”. I personaggi sono fantastici e vivono in un mondo che non ? il nostro (inizia e finisce l?). Le storie vengono raccontate in luogo sicuro e con la voce rassicurante di una persona di cui il bambino ha piena fiducia.
Un altro strumento da poter utilizzare ? il disegno, ? ottimo per esorcizzare le paure! Per esprimerle e per imparare a gestirle anche grazie all’aiuto dell’adulto. Fate disegnare ai vostri figli ci? di cui ha paura….a volte succede che vedendola disegnata….il bambino non ? pi? cos? spaventato!