Commento agli articoli 74- 133 del Catechismo della Chiesa Cattolica.
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Oggi concludiamo il secondo capitolo parlando di come si trasmette la Rivelazione divina e delle Sacre Scritture.
1. Come si trasmette la Rivelazione divina
Vorrei mettere subito in evidenza ciò che mi ha colpito e che ha fatto un po’ da fil rouge nella lettura di questi articoli: il desiderio di Dio che tutti gli uomini siano salvati!
Se leggiamo questi articoli tenendo ben fissa con la coda dell’occhio questa sottolineatura, coglieremo un’unità di tutto ciò che andremo a leggere, una paternità e una dolcezza davvero ineguagliabile, un balsamo per la nostra vita.
Mi sono soffermata a lungo su questo desiderio di Dio: perché il Catechismo esplicita questo desiderio? Non compete in fin dei conti a Dio salvare le anime delle persone? Perché allora dirci che è una cosa che Lui desidera?
Perché ha bisogno di noi per realizzare questo desiderio. Dio ha bisogno degli uomini!
Proprio perché il desiderio di Dio è che tutti noi, tutti, nessuno escluso, venissimo salvati, a tutti deve essere data la possibilità di scegliere la strada della salvezza. Ecco perché è fondamentale che la Rivelazione arrivi fino agli estremi confini della Terra. Ed ecco il compito che anche a noi è stato affidato.
Come?
In due modi:
- attraverso la Trasmissione del Vangelo
- attraverso la successione apostolica.
Ecco che questa trasmissione viva, nella concretezza di opere e parole, diventa quindi Sacra Tradizione. Sacra perché compiuta nello Spirito Santo.
La Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni, tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede.
CCC 78
Questa tradizione trova il suo sviluppo nelle tradizioni ecclesiali, che sono nate nel corso del tempo nelle Chiese locali e che quindi assumono connotati tipici del luogo e del tempo.
Questo deposito della fede è quindi PER TUTTI!
Cristo ha inviato gli Apostoli che aveva scelto:
Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo
Mt 28,19-20
E gli Apostoli, forti di questa missione, partono e annunciano il lieto annuncio.
Aderendo ad esso (depositum fidei) tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera costantemente nell’insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nella frazione del pane e nelle orazioni, in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si crei una singolare unità di spirito tra Vescovi e fedeli
CCC 84
Questo deposito della fede ci permette di rimanere in unità con i nostri Vescovi! Cosa non da poco, visti i tempi che corrono! Il Catechismo ci richiama che siamo uniti nella Verità. E ci dà gli strumenti per aderire alla Verità: la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione.
I fedeli memori della parola di Cristo ai suoi Apostoli: “Chi ascolta voi ascolta me” (Lc 10,16), accolgono con docilità gli insegnamenti e le direttive che vengono loro dati, sotto varie forme, dai Pastori
CCC 87
Tutti i fedeli partecipano della comprensione e della trasmissione della verità rivelata. Hanno ricevuto l’unzione dello Spirito Santo che insegna loro ogni cosa e li guida “alla verità tutta intera”.
CCC 91
2. La Sacra Scrittura
Se guardiamo alla Sacra Scrittura nella sua interezza, capiamo che Dio non ci lascia soli in questo compito di trasmissione della fede: ispira profeti (Vecchio Testamento), manda Suo Figlio, infonde Spirito Santo sugli Apostoli affinché scrivano ciò che hanno visto, ciò che hanno imparato e ciò che a loro è stato divinamente instillato (Nuovo Testamento). Ecco la nostra ancora di salvezza!
E anche qui, la paternità di Dio è evidente: ci parla con parole a noi comprensibili! Parla con parole umane e tramite le Sacre Scritture entra in conversazione con noi. La parola convergere ha come etimologia trovarsi insieme: Dio si trova insieme a noi e ci parla con parole umane.
Lui, che è autore della Sacra Scrittura in quanto ispiratore degli autori umani, ha scelto parole che noi potessimo comprendere, cioè prendere con noi.
I libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle Sacre Lettere
CCC 107
E tutto questo nonostante il Cristianesimo non sia la religione del Libro, ma della Parola, di un Verbo incarnato e vivente, di cui Cristo ci svela il significato con la sua stessa vita.
Come leggere questa Sacra Scrittura?
Contestualizzandola e con l’aiuto dello Spirito Santo!
Il Concilio Vaticano II indica tre criteri per interpretarla conformemente allo Spirito Santo:
- ponendo grande attenzione al contenuto e al piano unitario di tutto il testo
- leggendo la Scrittura nella Tradizione
- prestando attenzione alla coesione delle verità della fede tra loro e nella totalità del progetto della Rivelazione.
Ricordando che ci sono due sensi di lettura, quello letterale e quello spirituale, che vengono sottoposti al giudizio della Chiesa.
L’invito è quindi di seguire quanto indicato nel Catechismo per non arroccarci su posizioni nostre senza l’ispirazione dello Spirito Santo e di leggere le Sacre Scritture cogliendo nell’Antico Testamento la promessa contenuta nel Nuovo, e nel Nuovo Testamento l’Antico che viene svelato affinché siamo sostenuti e rinvigoriti, saldi nella fede.
La Chiesa «esorta con forza e insistenza tutti i fedeli […] ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. “L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo”».
CCC 133
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