Continuiamo il percorso di conoscenza del Cammino del Bell’Amore attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuto in prima persona. Oggi accogliamo le parole di Anna e Giovanni.
Chi fosse interessato ad approfondire questo percorso può visitare il sito www.veritasamoris.org e il sito www.camen.org.
Anna e Giovanni.
Anche a noi è capitato di ricevere l’invito a partecipare a questo lungo percorso di formazionedi (3 anni), basato sulla teologia del Corpo sviluppata da Giovanni Paolo II (16 ottobre 1978 – 2 aprile 2005, 264° Papa della Chiesa Cattolica) nelle catechesi tenute il mercoledì dal settembre del ’79 al novembre del ’84 (cfr Amore e Responsabilità, di Giovanni Paolo II).
Su queste catechesi si è fondato e sviluppato il lavoro del Camen (Centro Ambrosiano Metodi Naturali), il quale ha, negli anni, capito che accanto all’aiuto ‘tecnico’ che offre alla coppia in vista della maternità, quello che può fare la differenza è offrire occasioni di approfondimento e interiorizzazione del senso della sessualità, in vista del mutuo perfezionamento, in quello che è un vero e proprio cammino di Santificazione per i coniugi.
Il Cammino del Bell’amore ha l’ambizione di avere un livello universitario, e a ciò adatta metodologia e insegnanti, ma senza dimenticare a chi è rivolto: genitori con figli, che vi partecipano solitamente durante le loro vacanze e ‘tempo libero’. Ed ecco quindi la cosa che ci ha conquistati e colpito di più; già a parole e sulla carta, l’organizzazione pensata con mattine in cui i genitori sono impegnati in lezioni con i docenti, mentre i figli sono ‘intrattenuti’ da un servizio organizzato di babysitteraggio, per poi passare ad un pranzo comune e tempo libero per le famiglie il pomeriggio, ci è sembra una ottima cosa. Ma il meglio è stato viverlo, con attenzioni speciali alla educazione dei figli, ma vista come aiuto e alleanza con le famiglie: per cui, all’inizio della settimana, per fare un esempio, ci hanno presentato i lavori che nelle mattine seguenti i nostri ragazzi avrebbero realizzato con gli educatori (temi affrontati, ad esempio, la storia di Tobia) in modo da permetterci (e tacitamente suggerirci) di riprendere noi stessi gli argomenti con i figli, per renderli un qualcosa di integrato nella vita di famiglia, e non di separato. Per concludersi con una rappresentazione teatrale, alla fine della settimana, degli episodi della bibbia ‘studiati’ durante la settimana: uno spettacolo in cui i figli, in base alle fasce di età, hanno partecipato, ciascuno dando ciò che poteva, in un clima allegro e divertente, di grande gioia e soddisfazione.
Noi genitori, la mattina, abbiamo avuto invece il tempo, dopo la Santa Messa celebrata in comune, di approfondire i temi specifici del percorso: una presentazione di temi di antropologia e filosofia, visti però in collegamento con la teologia e la dottrina Cattolica e analizzati cercando di rispondere ai quesiti, alle domande, ai dubbi e ai bisogni che nascono vivendo una relazione sponsale che sente l’esigenza di essere feconda, felice e finalizzata alla Carità, all’amore del Signore.
Vivere una settimana, spalla a spalla con famiglie, più o meno numerose, con esperienze anche di adozioni o affidi, ma tutte desiderose di aprirsi e condividere alla luce del Vangelo il proprio piccolo e prezioso mondo agli altri, in un ambiente che ha la volontà e, grazie all’aiuto di numerosi volontari, riesce a mettere al centro la famiglia con i suoi bisogni, è stata una grazia straordinaria capitata dopo un anno di covid, che ci ha dato energie nuove, oltre a nuove magnifiche amicizie con le quali si sono creati rapporti tali da farci sembrare di conoscerle da sempre.
Dando una testimonianza scritta, non possiamo non ringraziare tutti i i soggetti coinvolti, gli organizzatori, i docenti, ma anche le famiglie che si sono sacrificate per venire e si sono messe in gioco per non accontentarsi semplicemente di vivere la vita, ma hanno voluto e desiderano la Pienezza di Vita che solo nel Signore si può avere, ma esige di volere approfondire con la ragione il dono della vita e della sessualità, in cui si concretizza l’Immagine di Dio che ognuno di noi è.
Se vuoi leggere anche la testimonianza di Flavio e Lisa clicca qui. Quella di Paolo e Paola invece la puoi trovare qui.