Ieri, mente controllavo le mie notifiche sul cellulare e a tutto pensavo tranne ad affrontare discorsi teologici con mio figlio, il mio seienne mi chiede:
“Mamma, Gesù esiste davvero, anche se non le vediamo, vero?”
Ho posato il telefono, ho guardato mio figlio e ho cercato di rispondere. E quello che è nato è stato un meraviglioso momento di condivisione di fede, che è sfociato in una preghiera di lode a Dio!
Ecco quale traccia ho seguito per affrontare questo tema con lui, consapevole che innanzitutto ai bambini dobbiamo dire la verità (in un linguaggio per loro comprensibile!), perché sono perfettamente in grado di capirla:
1. Gesù è storicamente esistito.
Gesù ha vissuto la sua esistenza terrena in un luogo specifico e in un tempo specifico. Questo mi ha dato occasione di ripassare con lui i nomi dei paesi in cui è nato, vissuto e morto Gesù. (Parlare dell’epoca in cui ha vissuto, invece, l’ho considerato troppo difficile per lui, che ancora non ha bene la concezione dello scorrere del tempo!)
2. Gesù è risorto ed è asceso al Cielo.
Gesù non è semplicemente esistito tanto tempo fa, in un luogo lontano da qui, ma vive ancora. Non possiamo toccare e vedere il suo corpo, come invece possiamo fare con le persone (fratelli, mamma, papà…) perché il suo corpo ora è in Cielo, da Dio Padre.
3. Possiamo ancora incontrare Gesù.
Il suo corpo è in Cielo, ma noi possiamo ancora incontrare Gesù:
- Nella Bibbia. Lì c’è Lui che parla! Leggere la Bibbia è un po’ come usare il telefono! Con il telefono sentiamo la voce di qualcuno, anche se non lo vediamo. Con la Bibbia possiamo sentire la voce di Gesù, anche se non lo vediamo!
- In Chiesa. Gesù è presente in modo tutto speciale nell’Ostia (che mio figlio ha presente, perché viene a Messa ogni domenica e talvolta mi ha accompagnato anche nella cripta dell’adorazione eucaristica).
- Quando preghiamo. Ho voluto quindi citare il versetto di Matteo: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20). Ci siamo guardati, ci siamo contati (eravamo in quattro!) e abbiamo capito che in quel momento Gesù era presente! Con una consapevolezza tutta speciale, quindi, ognuno con le proprie capacità, ha parlato con Gesù.
Da una semplice domanda è nato un momento di spiritualità molto intenso e commovente, in cui i miei bambini hanno salutato Gesù, lo hanno ringraziato e lodato, gli hanno detto “ti voglio bene”…
Un’esperienza da ripetere, una lezione da imparare: si evangelizza a partire da una domanda. Nel mondo, come nella famiglia!
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