Commento agli articoli 683-741 del Catechismo della Chiesa Cattolica.
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Cosa significa credere nello Spirito Santo?
Significa dire che lo Spirito è una Persona della Santissima Trinità, cioè che è realmente Dio e opera insieme al Figlio e al Padre per il disegno della salvezza.
Al numero 684 del CCC, San Gregorio Nazianzeno ci viene in aiuto per farci comprendere com’è questa dinamica della salvezza:
L’Antico Testamento proclamava chiaramente il Padre, più oscuramente il Figlio. Il Nuovo ha manifestato il Figlio, ha fatto intravvedere la divinità dello Spirito. Ora lo Spirito ha diritto di cittadinanza in mezzo a noi e ci accorda una visione più chiara di se stesso.
San Gregorio Nazianzeno, CCC 684
Questa è l’epoca dello Spirito Santo: l’epoca in cui lo Spirito, oltre a rendersi Lui stesso presente e conoscibile, ci fa conoscere nuovamente ancora il Padre e il Figlio, perché intimamente legato con essi.
Si tratta quindi di una crescita, un conoscere che segue uno svelarsi progressivo nella storia dell’umanità, nella storia della salvezza.
Lo Spirito, chiamato vicino
Uno dei nomi con cui viene definito lo Spirito Santo è paraclito.
L’abbiamo sentito tante volte e di solito questa parola viene associata al significato di consolatore, che è molto bello, però letteralmente questa parola ha un significato leggermente diverso.
Paraclito significa chiamato vicino.
Quando penso a questo significato – chiamato vicino – mi viene in mente un’immagine che è comune a tutte noi, una cosa quotidiana: la mamma in cucina, che fa le sue faccende tutta indaffarata, e nella stanza accanto il bambino che gioca. In un secondo, se il bambino chiama, la mamma corre oppure il bambino può andare dalla mamma, perché sa che lei è sempre a disposizione.
Bisognerebbe che facessimo proprio così con lo Spirito Santo, sapere che è il vicino della porta accanto e che ha questa discrezione: viene solo se è chiamato, proprio nella libertà che è consuetudine di Dio.
Un’altra immagine, che magari ci fa sorridere, è quella del bambino che non lascia stare la mamma nemmeno per andare in bagno, la rincorre addirittura lì! Noi mamme lo sappiamo bene! Quando sono piccoli non abbiamo neanche il tempo appunto di andare in bagno! Se fossimo capaci di fare la stessa cosa con lo Spirito Santo! Se sapessimo riconoscere la nostra incapacità di stare soli! Come San Paolo che, ai Galati, scrive che quanto più noi rinunciamo a noi stessi tanto più camminiamo nello Spirito Santo.
Invocare lo Spirito Santo
Magari siamo abituati ad invocare lo Spirito per le scelte importanti della nostra vita, se dobbiamo cambiare casa, dobbiamo cambiare lavoro, scegliere la scuola per nostro figlio… sono situazioni in cui lo Spirito Santo lo invochiamo e lo invochiamo fortemente nella nostra vita.
Però lo Spirito Santo è proprio nella porta accanto e lo possiamo chiamare anche nelle situazioni più semplici, nelle scelte più banali.
Non ho tanti soldi per fare la spesa, Spirito Santo aiutami a fare un menù che vada bene, che sia sano per la mia famiglia e che non mi faccia spendere tanti soldi.
Vado al supermercato, vieni Spirito Santo, fammi trovare le mie necessità, magari in offerta. Fammi avere quella fantasia per la quale io possa fare un buon pranzo con le disponibilità che ho.
Siamo chiamati a renderci conto della necessità di questa presenza. A volte io glielo dico: Spirito Santo, tu devi essere proprio forte e chiaro con me, come se fossi sorda. Fammi sentire la tua presenza, perché io non ne sono capace da sola.
Mi piace concludere questo appuntamento con il Catechismo in un anno con una citazione di Santa Teresina:
La perfezione mi appare facile: vedo che basta riconoscere il proprio niente e abbandonarsi come un bambino nelle braccia del buon Dio.
Santa Teresina è sempre semplice, ma va dritta al punto: la perfezione è una cosa semplice. Questa è una definizione faticosa, ma come è facile riconoscere che io non sono in grado, che io ho bisogno di chiamare vicino colui che diventa consolatore, suggeritore, amico fidato, spalla sempre vicina, che mi conduce per mano e mi accompagna in questa vita per poi arrivare alla vita eterna.