Ci chiama là dove siamo, e ci parla… sussurrando…
Non con voce forte e chiara, ma una voce delicata, rispettosa.
Quando i miei figli erano piccoli, neonati, ho imparato una cosa che mi è rimasta nel cuore e mi torna alla mente ogni volta che vedo una mamma con un piccolino.
Non dare consigli se non sono stati richiesti.
Forse perché io per prima non amavo i consigli senza che prima li avessi chiesti.
Li sentivo inutili, intrusivi, quasi un’imposizione.
Ho imparato così a fare lo stesso con le mamme che ho incontrato. Se hai bisogno chiedi pure, altrimenti sicuramente sarai più brava di me. Una forma di rispetto, di fiducia: lei è stata messa lì e le sarà data tutta la capacità necessaria per gestire quella situazione.
Ci sono, ma senza invasione, solo con la mia prossimità.
E, a pensarci bene, questa è la stessa cosa che fa il nostro Dio con ciascuno di noi. Sussurra.
Bisogna, magari, tendere l’orecchio per ascoltare meglio. Per capire.
E quel tendere l’orecchio in altre parole si chiama libertà.
Ci lascia liberi, appunto, di ascoltare meglio, oppure di lasciar perdere.
Ci lascia liberi di fare da sole.
Cadere, sbagliare, rialzarci, provare ad ascoltare, tappare le orecchie.
Sussurra sempre, nella quotidianità delle piccole cose.
Da mamme siamo chiamate ad accudire, e accudire significa guardare alle piccole cose quotidiane. Quelle che a volte ci pesano, nella loro monotonia. È proprio su questo che si gioca il rapporto con Dio. La santità. Dio si è fatto uomo. Per trent’anni è stato a casa. Tutti i giorni avrà svolto le stesse azioni, con la sua mamma e il suo papà. Tutti i giorni ascoltava quel sussurro di Dio, per rendere l’ordinario straordinario. La vocazione è proprio questo. Un attimo alla volta.
Hana Pinknerovà nel suo libro “Cosa sussurra Dio alle mamme” ci racconta della sua quotidianità.
Una finestra sul giardino delle promesse di Dio. Una finestra sulla sua (ma anche la nostra) vita quotidiana, fatta di occupazioni sempre uguali, di faccende, di corse tra i vari impegni, del lavoro, del rapporto con i figli e con lo sposo.
Racconti di tutti i giorni, cose che a tutte noi sono sicuramente capitate, ma che nascondono una presenza più grande.
La stragrande maggioranza di noi non diventerà Santa affrontando situazioni eroiche, ma dando la sua vita alle prese con calzini spaiati, forni da pulire, mariti di cattivo umore.
Perché è proprio lì dove siamo che Dio sussurra al nostro cuore. Nelle varie stanze della nostra casa, della nostra vita… chiedendo permesso per abitarla.