Dopo aver visto cosa sono e come sono le icone, oggi voglio farvi vedere come si realizzano le icone.
Pensiero comune di molti ? che le icone costano tantissimo e per molti il prezzo alto, oltre che a scoraggiarne l?acquisto, ? ingiustificato.
Eppure vi posso confermare che nessun iconografo ? ricco, anzi! Innanzitutto?perch? le materie prime sono molto costose, e l? oro zecchino ed i pigmenti, costosissimi….inoltre?perch? il lavoro ? lunghissimo, tanto che se dovessimo calcolare il tempo e metterlo in conto, vi assicuro che il prezzo dovrebbe essere molto pi? alto!
Pochi sanno e capiscono come sono fatte le icone e tutto il lavoro che necessitano.
Per questo oggi voglio farvi entrare nel mio mondo e farvi vedere l?icona dal di qua, dalla parte di chi le icone le scrive, dalla parte di chi perde giorni e notti a cercare di dare forma alla preghiera, che soffre e si d? pena, perch? l?oro non ? venuto perfetto o l?espressione del volto non ? esattamente come deve essere, che piangendo decide di togliere e rifare perch? ?cos? non va?, che con l? occhio del pittore continua a vedere solo i difetti e gli errori ? ma che alla fine si arrende all? imperfezione delle proprie mani e lascia che la bellezza di Dio illumini e risplenda… e cos? come per magia, tutto diventa bello e l?icona diventa quiete e preghiera che ogni volta mi stupisce e mi fa dire..? ok, ne vale la pena..!?
Il mio insegnante mi diceva: “per fare un? icona servono le tre P, pazienza, pazienza e pazienza!”?E quanto ? vero!
Ogni passaggio nella realizzazione ? lungo, noioso(come la gessatura), snervante(come la doratura), impressionantemente lento (come la pittura) e angosciante (come la verniciatura), quasi come se l?icona volesse spingere fino al limite chi si pone a scriverla, fino a distruggerne l?ego che si vanta dell?essere bravo, fino a farti?dire “ok io pi? di cos? non riesco, ora Signore vai avanti tu?!
Ma iniziamo dalla parte noiosa:
Prima fase, la preparazione della tavola.
Le icone, per tradizione vengono realizzate su tavole di legno su cui viene incollata una stoffa di cotone, che serve?per attutire i movimenti del legno nel tempo e non far? crepare la superficie, e viene ricoperta da pi? e pi? mani incrociate di gesso e colla di coniglio.
Anche nella preparazione ogni cosa ? simbolica, infatti la tavola di legno ricorda la croce, ultima cosa terrena che ha toccato il corpo di Cristo vivo, il telo di cotone rimanda al Velo della Veronica, mentre il gesso viene dato in un numero di mani preciso che rimanda alla numerazione sacra.
Dopo aver atteso che tutto sia ben asciutto(circa un mese) si passa alla levigatura: con tanta pazienza l?icona viene carteggiata fino ad ottenere una superficie liscissima e priva di imperfezioni.
Seconda fase, il disegno.
Dopo aver scelto l?immagine da dipingere, ed averla disegnata su un foglio, viene riportata sulla tavola e ripassata con china nera.
Terza fase, la doratura.
La doratura ? la spina sul fianco di molti e meriterebbe un capitolo a parte, tanto ? complessa e piena di incognite, perch? la buona riuscita dipende da molte cose variabili come la temperatura e l?umidit? dell?ambiente, il tipo di oro, se la superficie ? perfettamente liscia, dal gesso e dalla colla… e soprattutto necessita di tantissima esperienza.. La sua applicazione ??perci? un terno al lotto e basta un niente perch? non venga bene..
Sul risultato finale di solito si chiude un occhio e si fa finta che vada bene anche se cos? non ?, perch? utilizzando l?oro zecchino, di per s? molto costoso, pensare di rifarlo ? improponibile, a meno che il risultato ottenuto non sia proprio disastroso..!
Quarta fase, la stesura del colore.
La stesura del colore ? la parte pi? lunga del lavoro, ma anche la pi? affascinante, qui si torna indietro nel tempo e ci si sente legati a tutti gli iconografi del passato: ? fatta di gesti antichi che sono rimanti immutati nel tempo. Non si utilizzano i tubetti di colore moderni pronti all? uso, ma di mescolano i pigmenti in polvere con tuorlo d?uovo.
Poich? questo colore non pu? essere conservato, viene preparato ogni volta al momento in piccole dosi su una tavolozza e utilizzato immediatamente.
Questi colori non possono essere sfumati nel momento in cui si dipinge, perci? per ottenere le sfumature si va per sovrapposizioni, piano piano, partendo dal colore pi? scuro si sovrappongono strati sempre pi? chiari fino ad arrivare ai bianchi. Questa tecnica si chiama ?illuminazione? che oltre ad avere un significato simbolico (si va dalle tenebre alla luce), fa si che l’icona sembri come illuminata dall? interno e risplenda di luce propria.
Ultima fase, verniciatura
Dopo aver posto le scritte che nominano l? icona e chi vi ? rappresentato, si lascia asciugare e riposare l?icona: 15/30 giorni se poi si procede con una verniciatura moderna, circa sei mesi se si vuole verniciare con l?olifa come sarebbe secondo la tradizione.
Qui l? ansia ? a mille perch? si rischia di compromettere tutto il lavoro fatto se la verniciatura non viene bene ?
Una volta terminata, il sollievo di essere arrivati finalmente in fondo, ? subito sostituito dal dispiacere di doverla lasciare andare.
Il legame che si ? formato con l?icona ? diventato via via pi? intenso, soprattutto mentre si eseguono i volti e si vede emergere lo sguardo e l?intensit? del personaggio.
Ogni volta l?icona mi sorprende, perch? anche se seguo scrupolosamente le regole e il metodo, anche se non c?? spazio per essere artisti e magari ho gi? fatto e rifatto lo stesso soggetto, ogni volta ? sempre nuova, ogni icona diventa unica e inevitabilmente porta in s? un po? di me.
Ci sono icone che resteranno per sempre nel mio cuore, come Cristo sposo della Chiesa che avevo un po? di timore a realizzare. Chi me l?ha commissionata mi ha chiesto di avvisarlo ogni volta che mi apprestavo a dipingerla, e ogni volta pregava per me.. Quanto ho sentito forte la sua preghiera!.. e l?icona ? venuta una meraviglia, senza intoppi e indecisioni!
Ci sono poi alcune tradizioni legate alle icone che anch?io non conosco , tanto ? vasto questo mondo!
Ho da poco conosciuto le Icone di misura e me ne sono subito innamorata!
E? una tradizione russa molto bella, da noi quasi sconosciuta, di regalare alla nascita di un bambino, in occasione del suo Battesimo, l?immagine del santo protettore a figura intera su una tavola che misura esattamente quanto l?altezza del bambino alla nascita.
Tra il bambino e l?icona si stabilisce cos? un doppio legame, fisico e spirituale. Infatti, mentre la tavola conserva memoria della statura di partenza del cammino di crescita fisica del bambino, il santo protettore si pone come esempio nel cammino della sua crescita spirituale.
C?? niente di pi? bello? Ho colto l? occasione dell?arrivo della mia ultima nipotina e ne ho subito realizzata una per il suo battesimo!..Sar? una delle icone a me pi? care!
Ora vi saluto ? sperando di non avervi annoiati troppo, vi ho accompagnati in questo bellissimo mondo delle icone fino alla fine..
Spero che per voi sia un?inizio ..! ciao e grazie!