?Un luogo privilegiato per parlare di Dio ? la famiglia, la prima scuola per comunicare la fede alle nuove generazioni. Il Concilio Vaticano II parla dei genitori come dei primi messaggeri di Dio, chiamati a riscoprire questa loro missione, assumendosi la responsabilit? nell?educare, nell?aprire le coscienze dei piccoli all?amore di Dio come un servizio fondamentale alla loro vita, nell?essere i primi catechisti e maestri della fede per i loro figli.?
(Benedetto XVI, 28/11/2016)
Con queste parole, il Santo Padre invita ogni famiglia a farsi carico della responsabilit? e della bellezza dell?educazione, soprattutto spirituale, dei propri figli.
Noi abbiamo accettato.
Io e mio marito riteniamo l?educazione religiosa dei nostri bambini importante quanto il pane quotidiano e ci ? sembrato un po? ?strano? delegare a una terza persona il patrimonio che accompagner? nostro figlio per il resto della sua vita.
Non si tratta di imparare solo le preghiere, il comportamento a Messa o i comandamenti. Qui c?? in gioco una vita intera e una vita eterna.
Inoltre tanti insegnamenti ricevuti nel primo anno di catechismo in parrocchia confondevano nostro figlio, animo ricco di domande e dalla grande sensibilit?, perch? non trovava il giusto riscontro in quello da noi spiegato.
Ci siamo allora chiesti: perch? non occuparci noi direttamente del loro catechismo? Ne abbiamo parlato con il nostro padre spirituale e, con il consenso del nostro parroco, abbiamo cominciato questa nuova avventura.
Quale modo migliore ci dava la possibilit? di rendere l?apprendimento entusiasmante e divertente per tutta la famiglia, esaltando la specificit?, la sensibilit?, l?individualit? e la naturale curiosit? dei nostri figli? E quale modo migliore se non affrontare la fede in base al vissuto quotidiano, fatto di domande, gioie, speranze, cadute e dolori e provare a dare insieme un senso e una risposta a tutto ci? che ci accade?
Il catechismo non ? pi? un?ora a settimana in parrocchia stando seduti mentre il catechista insegna. Ora il catechismo ? una passeggiata in collina e ammirare il creato lodando il Creatore, ? fare un pellegrinaggio approfondendo la vita di un santo, ? la cura giornaliera della preghiera, ? in poche parole la santificazione del quotidiano.
Ci? non significa assolutamente che non leggiamo o non studiamo il catechismo, ma c?? un momento per tutto nel rispetto della specificit? del bambino che si ha davanti.
La vera sfida ? ?parlare di Dio? facendo comprendere ?con la parola e con la vita che Dio non ? il concorrente della nostra esistenza, ma piuttosto ne ? il vero garante, il garante della grandezza della persona umana?.
Come spesso ci ? stato fatto notare, questo sembra una contrapposizione e un isolamento dalla vita parrocchiale. Non ? cos?.
Il nostro parroco ha accolto con gioia la nostra richiesta, partecipiamo alle attivit? della nostra comunit? ed Enrico, il pi? grande, serve come chierichetto la Santa Messa, non come dovere, ma con immensa gioia e voglia di esserci.
Abbiamo preferito mettere Cristo, prima di ogni altro aspetto, cercando di insegnare e mostrare ai nostri bambini che una fede reale e vissuta a pieno ? l?unica via per una felicit? autentica.
? solo cambiata la prospettiva e i risultati sono davvero palpabili. Provare per credere!