Il 16 ottobre del 2002, nella lettera apostolica “Rosarium Virginia Mariae“, Giovanni Paolo II scrive:
Pregare col Rosario per i figli, e ancor più con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di sosta orante della famiglia, non è certo, la soluzione di ogni problema, ma un aiuto spirituale da non sottovalutare. Si può obiettare che il Rosario appare preghiera poco adatta al gusto dei ragazzi e dei giovani d’oggi. Ma nulla vieta che per i ragazzi e i giovani la recita del Rosario, tanto in famiglia quanto nei gruppi, si arricchisca di opportuni accorgimenti simbolici e pratici, che ne favoriscano la comprensione e la valorizzazione. Perché non provarci? Se il Rosario viene ben presentato, sono sicuro che i giovani stessi saranno capaci di sorprendere ancora una volta gli adulti, nel far propria questa preghiera e nel recitarla con l’entusiasmo tipico della loro età.
Nella nostra famiglia la pratica quotidiana del Santo Rosario non è consolidata… ci sono sì le preghiere ma il Rosario è visto spesso dai bambini (e in realtà a volte anche da noi adulti) come una tiritera lunga e ripetitiva che annoia.
Poi arriva il mese di Maggio e come per magia facciamo sempre il possibile per recitarlo per tutti i 31 giorni! E’ stato per me in passato un mese importante e di grandi grazie ed ogni anno sento forte in questo periodo il bisogno di ringraziare Maria per quello che ha fatto per me!
Nella nostra parrocchia, durante il mese di Maggio, c’è una consolidata tradizione che vede varie famiglie, i centri sportivi e i capitelli organizzarsi per la recita quotidiana del Rosario. Sono occasioni in cui anche le bambine vengono volentieri… sebbene poi siano spesso attirate dai fili d’erba e dai giochi con le amiche! Il silenzio rimane un sogno!
Così quest’anno abbiamo provato ad allenarci un po’ prima, iniziando ad Aprile, prendendo come spunto le parole di san Giovanni Paolo II che invita ad usare opportuni accorgimenti simbolici e pratici.
Ed ecco cosa ci siamo inventate!
Mi sono procurata 57 lumini, quattro piattini, un quadretto della Madonna e una croce:
E sul pavimento di casa nostra ho creato, con l’aiuto delle bambine, un grande Rosario fatto di lumini, sistemandone 10 per ogni decina, intervallate poi da un lumino posto sul piattino:
Abbiamo iniziato la recita del Rosario, dividendoci tra noi la guida delle decine: ognuno aveva il compito di accendere, con un bastoncino, un lumino ad ogni Ave Maria.
Il risultato? Le mie bambine sono rimaste molto stupite e mi hanno chiesto di rifarlo!
Così magari la seconda volta toglierò un po’ dell’ansia che avevo, temendo l’incendio di casa!!
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