Come genitori cattolici siamo spesso alle prese con la sfida di mantenere la fede e la pratica religiosa nei nostri figli, soprattutto durante l’età della preadolescenza. Come possiamo affrontare questa fase e sostenere la fede dei nostri figli? Si tratta di un momento cruciale nella crescita dei figli, quello in cui iniziano a prendere le distanze dalla famiglia e a mettere in discussione l’autorità dei genitori. È l’età in cui diventano molto importanti le amicizie e le figure di riferimento esterne alla famiglia. Tuttavia, è importante comprendere che questo distacco è una fase normale nello sviluppo dei giovani e che, come genitori, abbiamo ancora un ruolo importante da svolgere nella loro formazione religiosa. Ecco alcuni consigli e spunti preziosi per aiutare i figli preadolescenti a mantenere la fede.
- Valuta le attività post-cresima nella tua comunità
È importante capire se le attività post-cresima nella propria comunità siano positive e accattivanti per i propri figli. Cerca di identificare se ci sono figure di riferimento positive nella comunità, a cui i tuoi figli possano ispirarsi e a cui possano rivolgersi in momenti di difficoltà.
- Espandi le opzioni
Se non sono presenti attività post-cresima nella propria comunità o se non sono adeguate per i propri figli, è possibile cercare opzioni alternative nelle comunità limitrofe o anche in altre parti d’Italia, sia online che in presenza. Ad esempio, esistono gruppi di giovani cattolici sempre più attivi sui social, programmi di formazione religiosa online e ritiri o campi scuola per adolescenti organizzati da movimenti o ordini religiosi.
- Cerca alleati
Come genitori, è importante attivarsi personalmente per trovare alleati nell’educazione religiosa dei propri figli. Questo significa cercare di coinvolgere altre famiglie nell’organizzazione di attività religiose e di incontri, cercare amici credenti con figli della stessa età e partecipare a programmi di formazione religiosa insieme ai propri figli.
- Sii un buon esempio
Infine, è fondamentale che i genitori siano un buon esempio per i propri figli. Affrontate questo periodo con serenità e senza recriminazioni, vivete la vostra fede in modo coerente, apritevi voi per primi alle amicizie con persone credenti, con cui condividere non solo la fede ma anche le gioie e le preoccupazioni legate all’educazione religiosa dei figli.
È proprio questa la strategia messa in atto da Cristina e Gianpaolo, che rendendosi conto che nella loro comunità non c’era chi si prendesse cura di loro e dei loro figli, non si sono arresi ma hanno preso l’iniziativa, creando insieme ad altre famiglie una rete di amicizia e di sostegno reciproco nella fede.
TESTIMONIANZA
Sono la mamma di una famiglia credente cattolica e ho tre figli, di cinque, nove e sedici anni. Da sempre io e mio marito cerchiamo di vivere la nostra fede e di trasmetterla ai nostri figli, ma negli ultimi tempi mi sono resa conto che non è sempre facile trovare relazioni autentiche nella comunità in cui viviamo. A volte sembra che tutti siano troppo impegnati con i loro problemi e non abbiano tempo per costruire veri legami di amicizia e fratellanza. Questo è stato un problema per me, perché vorrei che i miei figli crescano in un ambiente dove possano sentirsi accolti e sostenuti.
Il mio figlio più grande, che ha sedici anni, a volte trovava noiose le attività della parrocchia e il timore che non avrebbe trovato amicizie con coetanei credenti mi ha fatto temere che si allontanasse dalla fede. Era una preoccupazione costante per me, perché volevo che i miei figli vivessero la loro fede con gioia e impegno. Così, insieme a mio marito, abbiamo deciso di cercare altre famiglie con figli all’incirca della stessa età dei nostri, per creare momenti di condivisione e attività che potessero diventare preziosi nell’educazione dei nostri figli. Non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti a trovare alcune famiglie che condividevano i nostri valori e le nostre preoccupazioni. Adesso, ogni settimana, organizziamo una passeggiata, una gita o un picnic, e i nostri figli hanno la possibilità di giocare insieme e di costruire amicizie vere. Inoltre, abbiamo iniziato a organizzare attività religiose per i bambini, come la condivisione di momenti di preghiera o la visita a una chiesa, in modo che possano conoscere meglio la loro fede.
Grazie ai nostri sforzi di costruire relazioni autentiche con altre famiglie credenti, il mio figlio più grande ha incontrato dei giovani che condividono i suoi interessi e la sua fede. Adesso, non solo partecipa alle attività della parrocchia con maggiore entusiasmo, ma ha anche fatto nuove amicizie che gli permettono di crescere nella fede e di vivere la sua spiritualità con più profondità. Questo è stato un grande sollievo per me, perché vedere mio figlio felice e impegnato nella sua fede è una benedizione. E so che queste relazioni e queste amicizie dureranno per tutta la vita e lo aiuteranno a mantenere la sua fede anche nei momenti difficili.
Queste attività hanno cambiato la vita dei miei figli e della nostra famiglia. Adesso siamo circondati da amici veri e da una comunità che ci sostiene, e questo ci aiuta a vivere la nostra fede con maggiore gioia e impegno. Siamo grati per queste relazioni e speriamo che possano durare per sempre. Questa è la nostra storia e sono felice di averla condivisa con voi. Spero che possa ispirare anche altre famiglie a cercare relazioni autentiche nella loro comunità.