– Allora, sei pronta?
– Mamma sono stanchissima, ho avuto una settimana impossibile, non ce la faccio.
– Ma magari ti aiuta uscire un po’, no?
– Mi riposo un altro po’ e poi mi metto a studiare che sono presa male…
– Non sarà quest’ora che ti fa restare indietro coi compiti!
– Senti, mamma… non mi va di venire in chiesa.
– Non ti va?? Che vuol dire non ti va?
– Laura e Sara sono via coi loro genitori, non c’è nessuno, io mi annoio!
– Ah, ecco cos’era! Non vuoi venire a messa! … È un peccato!
– Anche tu con questa storia…! Anche nonna dice che se non vai a messa fai peccato.
– Ma io non intendevo questo!
– Cioè?
– Dico “che peccato!”, cosa ti perdi!
– Mi perdo una palla di quasi un’ora.
– Secondo me c’è qualcos’altro, di infinitamente più bello.
– Eh? Ma stiamo parlando della stessa cosa?
– Lo sai che i primi cristiani ci lasciavano la pelle pur di non rinunciare all’eucarestia? O questi erano totalmente fuori di testa, o avevano capito qualcosa che noi cristiani di oggi abbiamo perso. La messa è Gesù Risorto che si fa presente tra di noi per donarci nuovamente la sua vita. E lo fa con due segni: la Parola e il Pane. Lui è lì, in quella Parola e in quel Pane, e si dona a noi. In ogni eucarestia.
– Secondo me erano fuori di testa. Comunque… non mi convince tanto.
– Senti… ma la tua amica Laura non è quella che partendo per l’anno di studio all’estero ti ha lasciato una collanina?
– Sì… ma che c’entra?
– Ecco, Gesù ci ha lasciato la sua Parola e quel pane spezzato. Penso che potrebbe essere bello accogliere questo dono, no?
– Sì, ma… boh. Comunque oggi non vengo, non mi va.
– Allora visto che sei libera, vai dalla nonna, che oggi è casa sola. Sarà la tua eucarestia.
– Ma… mamma!!
– Io vado, ciao!!
La Chiesa vive dell’Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un’esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un’intensità unica.
Ecclesia de Eucharistia, Giovanni Paolo II, 1