Da sempre l’uomo è stato affascinato dalla vita oltre la morte.
Tutte le religioni del mondo ne cercano il significato.
Per noi cristiani è realtà: “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1 Corinzi 15,20).
Certamente già su questa terra, nei vari momenti della nostra esistenza, possiamo scorgere qualche piccolo frammento di Paradiso, qualcosa che ci riporta alla certezza che, un giorno, saremo avvolti da un amore più grande, immenso, eterno.
“Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto.” (1 Corinzi 13,12).
Lo specchio citato da S. Paolo in questa lettera, era sicuramente rudimentale. Al tempo non vi erano specchi precisi e limpidi come quelli utilizzati ai giorni nostri. Probabilmente riflettevano una realtà opaca, a volte deformata. Il paragone risulta così calzante!
Questa dimensione di eternità rappresenta qualcosa di così importante e fondamentale per la nostra fede che non possiamo farne a meno, eppure facciamo così fatica a immaginarla e a pensarla, forse perché trascende il pensiero umano.
“Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.” (1 Corinzi 15,14).
Quante volte anche i nostri bambini, a casa o al catechismo, ci hanno chiesto: “ma com’è il Paradiso?”
Vorremmo poter scorgere qualcosa di più concreto, visibile, reale, di questa dimensione che avvolge, inevitabilmente, tutti noi.
Nelle Sacre Scritture troviamo degli indizi, ci vengono rivelate alcune verità che ci rimandano ad immagini molto concrete.
Erika Fissati, artista per Dio, ha provato a dare voce, o meglio, a dare immagine e colore a quelle parole. E non solo.
Dopo aver vissuto un evento particolare, si è interessata di quello che le persone, nel corso degli anni, hanno riportato dopo alcune esperienze di pre-morte.
Uno studio lunghissimo durato moltissimi anni. Ma non si è limitata a questo: ha contestualizzato le loro descrizioni alla luce della Parola di Dio.
Inoltre ha utilizzato il grande talento che ha ricevuto per creare delle bellissime immagini ad acquerello che ci dona proprio per intravedere questa realtà.
Come icone da contemplare, questi suoi lavori diventano, agli occhi di chi osserva, uno spiraglio sul Paradiso.
È come se quel vedere attraverso uno specchio opaco, venga momentaneamente e solo parzialmente, messo a fuoco. Come se per un attimo riuscissimo a toglierne l’umidità formatasi dopo la doccia.
Un bellissimo Artbook del Paradiso dal titolo “Al di là del cielo”.
Erika ci dona il suo splendido lavoro come ha fatto la donna che ha ritrovato la sua dramma perduta.
“E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.” (Luca 15,9).
Dona nel vero senso della parola, perché è possibile leggere, osservare e meditare la sua opera gratuitamente on-line a questo link, cliccando qui.
Grazie Erika, perché non hai tenuto questa luce sotto al moggio, ma ce la offri perché illumini tutt’intorno.