Per fede Mosè… stimò gli oltraggi di Cristo
ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto
Ebrei 11,26
Il dolore, per parte della società, è visto come una sensazione da cui fuggire.
Ogni volta che si verifica una situazione dolorosa nella vita oppure quando bisogna vivere sofferenze nel corpo si cerca di alleviarlo con vari metodi, come farmaci, terapie fisiche, ecc.
C’è un aspetto del dolore che spesso viene trascurato e che consiste nel pensarlo dal punto di vista cristiano e spirituale.
Paul Claudel in merito a questo dirà:
Dio non è venuto a sopprimere la sofferenza,
non è venuto nemmeno a spiegarla.
È venuto per colmarla con la Sua presenza”.
Nel pensiero cristiano, la sofferenza acquista un nuovo significato: non è una vendetta di Dio verso un’umanità peccatrice, ma è un segno d’amore, una via privilegiata verso la santificazione.
Un esempio è la storia di Giobbe, uomo irreprensibile e timorato di Dio, che nella sua vita ha dovuto subire moltissime prove: la perdita di tutti i suoi figli, dei suoi beni e ricchezze, le malattie difficili e diffamazioni da parte dei suoi amici. Nonostante ciò egli è rimasto fedele al Signore fino alla fine delle prove e ha riavuto il doppio di tutto quello che aveva perso.
Il credente è chiamato a partecipare al ‘mistero del Cristo sofferente’: Gesù ha riempito di amore divino la Sua sofferenza e la Sua morte, al punto da ottenere la vittoria dell’amore sulla morte.
La tradizione cristiana ha sempre sottolineato che la sofferenza in sé non è salvifica, ma è la grazia che produce o l’amore con cui la si vive che la rende salvifica. Chi segue Gesù non è esente dal dolore, anzi è chiamato a viverlo con Lui, per Lui e in Lui.
Ecco che il dolore, anche quello del lutto di uno o più figli, se visto con gli occhi della fede, si trasforma in un tesoro prezioso, che se accettato e vissuto con dignità porta frutti di grazia e di santificazione nella nostra vita.
Vi ringrazio di essere stati con me. Vi aspetto il 14 luglio, sempre qui.
Nel frattempo, vi lascio il link al mio sito internet dove vi parlo di me, dell’amore per Gesù e della passione per l’Arte.