Ormai da tre anni Veritas Amoris project e l’Associazione Sintotermico Camen, in collaborazione con docenti universitari, teologi, moralisti, psicologi, antropologi e ginecologi, cresciuti nell’esperienza del magistero di San Paolo VI, San Giovanni Paolo II, del Papa emerito Benedetto XVI e Papa Francesco, organizzano e propongono il cammino del Bell’amore.
Si tratta di un percorso di formazione sulla verità dell’amore familiare rivolto a coppie e famiglie, che integra lezioni accademiche con momenti di preghiera e di vacanza tra famiglie.
Il percorso prevede 3 anni di attività suddivisi in 3 vacanze estive di una settimana e 3 fine-settimana per ogni anno di formazione, è possibile iscriversi ogni anno iniziando a frequentare la vacanza estiva.
Si tratta di un percorso per educare l’amore coniugale e familiare in cui c’è spazio per la formazione sulla verità di questo amore, l’identità della coppia, la sfida relazionale, il ministero della Chiesa domestica, la spiritualità dell’amore coniugale e la santità quotidiana della vita degli sposi. Il tutto impostato in modo tale da avere i giusti tempi per lezioni accademiche, preghiera in coppia e in famiglia, e tanta condivisione in compagnia tra famiglie.
Vogliamo far conoscere questa realtà riconoscendo la bontà della proposta: in questi tre anni tante famiglie hanno potuto vivere un’esperienza ricca di significato ed hanno dedicato del tempo sia alla crescita di coppia che alla propria famiglia.
Ognuno di noi partiva da una realtà diversa ed il ritrovarsi tutti insieme con lo spirito vacanziero, avendo a disposizione tanti animatori che si prendono cura dei figli durante le mattutine ore di lezione e tante proposte per passare pomeriggi sereni con i propri figli, ci ha permesso di ritagliare spazi dedicati al confronto ed al dialogo, alla riflessione ed alla condivisione, insomma una esperienza da consigliare.
Ed è per questo motivo che iniziamo a pubblicare una serie di testimonianze di coppie che si trovano in epoche diverse del cammino ma che hanno deciso di mettersi in gioco e vi invitano a valutare l’ipotesi di seguire il loro esempio.
“Parla Signore, il tuo servo ti ascolta”
Ci sono periodo della vita nei quali ti sembra che i giorni si assomiglino tutti e ti sembra che il tempo sia monotono e vai avanti un po’ per inerzia non spendendoti fino in fondo, credendo che comunque il mondo vada avanti lo stesso, indipendentemente da quello che fai tu. Cerchi comunque di fare il tuo dovere, di fare la cosa giusta, anche se tutto ti pesa e perfino la preghiera diventa automatica. Non che tu faccia cose cattive, tutt’altro: pensi al tuo lavoro, ti occupi della famiglia però perdi a poco a poco il sapore dello stare assieme, sei dominato dall’attivismo e quello viene prima delle persone. Cadi in questo stato senza rendertene conto. Inizi a far confronti con gli altri e vedi il bicchiere mezzo vuoto. Sei insoddisfatto e ti trovi a recriminare perfino contro Dio. Tutto questo a volte succede.
Ma poi avviene qualcosa che ti rimette in cammino. Anzi, succedono molte cose, alcune dolorose (come la perdita di un figlio all’ottava settimana di gravidanza) e la malattia (come il Covid del quale non sai l’esito) nelle quali senti la voce di Dio che ti chiama: la vita è un’Avventura aperta al nuovo. La tua casa, della quale sei molto orgoglioso, in realtà è una capanna. Il tuo lavoro è un servizio che devi fare nel migliore dei modi poiché hai a che fare con persone e queste non hanno prezzo. La tua famiglia è il più prezioso dei doni e non è affatto scontato: tuo marito, tua moglie, tua figlia ti sono stati affidati. In questo periodo letteralmente non basta il tempo per contenere le novità che vediamo venirci incontro. Ogni istante diventa un momento prezioso che ci viene donato. Si ricomincia a gustare il sapore della vita e dello stare assieme. I momenti di preghiera sono uno stare nelle braccia del Padre: provando a guardare il mondo e gli uomini vicini e lontani con i suoi occhi si prova una grande pace.
Questo cambio di prospettiva è avvenuto anche a noi! Tutte queste cose successe ci hanno fatto interrogare su che cosa Dio volesse da noi, dopo nove anni di matrimonio. Dio non vuole certo che andiamo avanti per inerzia, ma vuole che siamo vivi, in ogni istante in ascolto della sua voce. Abbiamo progressivamente visto accelerare il nostro tempo che si riempiva di occasioni e abbiamo iniziato a buttarci in vari percorsi, pensando che la chiamata di Dio andasse aiutata mettendosi in moto attivamente. Così nel mese di gennaio abbiamo fatto una formazione per genitori affidatari; nei mesi successivi abbiamo prestato servizio nella pastorale diocesana; Paola ha fatto la formazione per il Teen star che abbiamo percepito come grazia grande sia per noi come coppia e famiglia che per il mondo che ci circonda; nello stesso periodo stava maturando con più chiarezza il desiderio di diventare insegnanti di metodi naturali; abbiamo anche per grazia trovato il nostro padre spirituale che da diverso tempo cercavamo (era proprio il prete che collabora con la nostra parrocchia!). Abbiamo sentito l’urgenza di realizzare quelli che negli anni precedenti erano rimasti sogni nel cassetto che aspettavano il tempo per essere realizzati. Abbiamo percepito che i tempi erano maturi, che Dio voleva che lavorassimo per il suo regno oggi, senza rimandare a quando le condizioni saranno ideali. Dio ci vuole coraggiosi anche se conosce le nostre fragilità. Quale grande fiducia egli ripone in noi, ed è proprio questa fiducia che ci fa sentire vivi, ci fa sentire in rapporto con Lui e ci permette di fare tutto il nostro possibile, sapendo che nulla dipende da noi, nemmeno un capello del nostro capo.
Quando siamo partiti per Spiazzi in mattinata del 24 luglio 2022 in compagnia del padre carmelitano che ci ha sposati più di nove anni prima eravamo emozionati: il nostro desiderio di approfondire l’origine e le ragioni della famiglia avrebbe trovato risposte e nuove prospettive. Ed è stato proprio così! La profondità dei contenuti proposti e la ricchezza del percorso (dalla realtà degli stati di vita della chiesa alle verità ontologiche dell’essere maschio e femmina, dal miracolo del concepimento alla bellezza dei metodi naturali che valorizzano la relazione di coppia, fino alle indicazioni psico-pedagogiche nell’educazione dei figli) ci hanno fatto capire l’importanza della missione della coppia, l’importanza della sua unità, il segno che la coppia è nel contesto del mondo contemporaneo nel quale impera la confusione su questi ed altri temi fondamentali (come abbiamo visto nell’approfondimento sulla crisi identitaria dell’uomo e nell’analisi dei contenuti anticristiani diffusi capillarmente nei media). La bellezza è stato inoltre il vivere questa ricchezza assieme con altre coppie ed altre famiglie nel confronto e arricchimento reciproco.
Paolo e Paola
Se vuoi approfondire ulteriormente la proposta del cammino del Bell’ Amore ti invitiamo ad aspettare le altre testimonianze che verranno pubblicate nei prossimi mesi. Inoltre puoi cliccare su questi link: www.veritasamoris.org e www.camen.org