Accendere il desiderio si può?
E, se sì, come accade?
Può capitare in questo modo…
Luca e Anna sono una coppia, stanno insieme da quindici anni e sono sposati da dodici. Hanno due bambini. Si vogliono bene. Ore 17.30 del pomeriggio: Luca è in ufficio e riceve un messaggio da sua moglie.
Prima ancora di leggerlo pensa già che, forse, ci sarà qualcuno da andare a recuperare in palestra o qualche acquisto da fare per la cena.
E invece… a sorpresa, sua moglie, la sua Anna, scrive :”Ti amo, mi manchi, a stasera. Anna.”
Luca legge questo messaggio e, in cuor suo, pensa che tra questo messaggio e il momento in cui saranno soli in camera da letto, ci sono ancora montagne da scalare, borsoni sportivi da disfare, compiti da terminare, cena da preparare e poi mangiare tutti insieme.
Allora pensa di rispondere con una faccina, ma poi decide di accendere il desiderio e scrive così: “Sentirmi desiderato da te, non c’è regalo più grande!”.
Si è acceso il desiderio.
Luca non sa se quella sarà una sera magica, in cui vivrà un’intimità bella, senza fretta, con la sua donna.
Non sa se questo accadrà eppure… sceglie di accendere la fiamma del desiderio e di lasciare che anche Anna accenda la sua.
Questo è il regalo più bello che ci ha fatto la lettura del Cantico dei Cantici: una coppia che si cerca perché non smette di ricordare la bellezza dello stare insieme. Per questo la cerca ancora, anche se non sa se la raggiungerà mai.
A volte, come coppia, abbiamo le mani piene di desiderio di stare insieme, un desiderio che straborda, altre volte il desiderio che abbiamo tra le mani è piccolo.
Eppure il messaggio bellissimo che Luca e Anna ci danno è questo: che sia tanto o che sia poco fallo scorrere questo desiderio, regalalo all’altro perché solo così la fiamma si accende!
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