29 agosto 1953, ore 8 del mattino, nella dimora dei coniugi Iannuso avviene un fatto straordinario: dal quadretto di gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria sgorgano improvvisamente lacrime umane. Da quel momento – e per 75 ore – l’evento prodigioso si ripeterà a intervalli irregolari e sotto gli occhi di tutta la cittadinanza.
Questa storia incredibile – e poco conosciuta – è oggi mirabilmente raccontata attraverso le illustrazioni di Laura Nicotra, una moglie e mamma devota e piena di talento che ha accolto con gioia e umiltà la proposta del rettore del Santuario, don Aurelio Russo, il quale ha scritto i testi di quello che risulta essere uno dei progetti più ispirati del Santuario mariano e che vede la luce in occasione del 68° anniversario della Lacrimazione.
La Madonna si manifesta a Siracusa, in via degli Orti n.11, nella modesta abitazione di due giovani sposi, Angelo e Antonina, in un momento di grande fatica e sofferenza (Antonina aspettava il suo primo figlio e soffriva di tossicosi gravidica) e lo fa usando il linguaggio universale delle lacrime. Cosa indicassero esattamente quelle lacrime non possiamo saperlo ma sono chiaramente un segno della partecipazione della Madonna nella nostra vita, un modo tangibile per esprimere il suo coinvolgimento nella vita dei suoi figli.
Il 30 agosto un cineamatore siracusano riprende alcuni istanti della lacrimazione, lasciandoci la più incredibile testimonianza di quell’evento miracoloso.
Il liquido viene poi prelevato e analizzato da una Commissione di medici incaricata dalla Curia Arcivescovile di Siracusa, il risultato conferma ciò che la devozione popolare aveva già capito.
Al termine dell’indagine scientifica, dopo 4 giorni, la Madonna smette di piangere. È il 1° settembre 1953.