Ieri stavo facendo una semplice riflessione, che vorrei condividere.
Questo pensiero non mi dava pace:
cosa dire ad un’amica che ha subito il lutto di un aborto spontaneo?
come farle comprendere che il suo bimbo ? nel posto pi? sicuro, fra le braccia del Padre?
Ma soprattutto, come farle avvertire la fortuna di essere stata madre, una?buona?madre. Seppur per pochi giorni?
E limpida ho avuto la risposta:
quel piccolo grumulo di cellule (come li chiama qualcuno, suo figlio come ? giusto chiamarlo) ? stato amato, voluto, pensato.
E il nostro scopo sulla terra non ? forse essere amati e amare qualcuno come ci ama il Padre?
Ecco, anche se per poco, quel figlio e quella madre sono stati vicini, si sono amati.
Su questo non c’? alcun dubbio.
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