Continua il nostro percorso quaresimale #aTeSolo, alla ricerca della sobrietà su esempio di San Francesco.
L’episodio di cui ci occupiamo oggi è molto celebre: San Francesco predica agli uccelli e fa star quiete le rondini.
San Francesco, mentre vede che aumentano i suoi seguaci, vuole conoscere più da vicino qual è la volonta del Signore su di lui e sul suo ordine, perché non sa discernere se gli venga chiesta una vita di sola preghiera o se sia invece chiamato anche alla predicazione.
Nel dubbio, decide di affidarsi alla preghiera di due anime pie e vicine a Dio: Santa Chiara e frate Silvestro. Entrambi, in preghiera, comprendono che Dio aveva chiamato San Francesco non solo per sé, ma per il bene e la salvezza di molti. San Francesco vive queste risposte come una vera chiamata di Dio e si dirige subito a predicare la Parola di Dio alla gente.
E’ in questo momento, mentre sta predicando, che chiede alle rondini di tacere, perché solo la Parola di Dio risuoni, per convertire e avvicinare il popolo al Signore.
Più tardi, lungo la via, vede numerosi alberi con una moltitudine di uccelli, e si ferma per predicare loro l’amore di Dio e insegnare loro a lodarlo sempre.
Nel dipinto ambientato in un paesaggio naturale compaiono in primo piano San Francesco, gli uccelli, un albero e un frate. San Francesco è rappresentato con il suo solito vestito, scalzo, e con un’aureola sopra il capo, mentre predica agli uccelli, che silenziosi e speranzosi attendono le parole del santo, e dopo essere benedetti volano via. Il frate posto al fianco del santo osserva sbalordito la scena.
San Francesco ancora una volta ci dona una lezione di sobrietà. Nella nostra vita siamo circondati da molte, esagerate, distrazioni. Parole, immagini, suoni.
Sappiamo ancora distinguere la Parola che il Signore rivolge a noi?
Sappiamo fare silenzio ed ascoltare qual è la sua volontà? Che cosa ci chiede oggi?
San Francesco ci insegna molte cose: a prenderci il tempo per riflettere e discernere la volontà di Dio, innanzitutto. Pur avendo già detto il suo Sì al Signore, San Francesco non smette di chiedersi qual è la volontà di Dio.
Siamo in grado, noi M&M, di fare altrettanto? Oppure ci sentiamo “arrivate” nella nostra vocazione? San Francesco ci invita a ricordare che il nostro matrimonio è un continuo appellarsi a Dio, una continua ricerca della sua volontà, una continua risposta alla Sua chiamata, un continuo quotidiano Sì.
San Francesco, in questo episodio, ci dona anche due consigli molto concreti da mettere in atto per discernere la volontà del Signore su di noi.
Il primo: chiedere aiuto e preghiera a chi abbiamo accanto.
Davvero questo è segno di grande umiltà e affidamento. Comprendere che intorno a noi abbiamo anime sante, persone di preghiera, guide spirituali o semplicemente compagni di cammino, che possono pregare per noi.
Sobrietà, allora, significa anche saper scegliere le amicizie, sapersi circondare di persone a cui possiamo affidare le nostre intenzioni di preghiera.
E il secondo consiglio: zittire le voci che ci distraggono da Dio. Le voci, i suoni, le immagini che ci portano lontano da Lui, che non ci lasciano il tempo di pensare a Lui, di pregare, di ascoltare la Sua voce.
Scegliere la sobrietà, allora, in questa quaresima, sia anche mettere da parte un po’ di più la televisione, lo smartphone, la serie tv che ci piace, i pettegolezzi sui social. Ma anche le chiacchiere insensate o contro producenti, che rubano tempo al Signore, che tolgono quiete alla nostra anima, che ci allontano da Lui.
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