Nel mese di febbraio presenteremo ai nostri bambini la affascinante figura di Santa Giuseppina Bakhita, la schiava divenuta santa!
Disegni a cura di Fabia Barbirato
Santa Bakhita in breve
Nasce nel Sudan nel 1869, rapita all’età di sette anni, venduta più volte, conosce sofferenze fisiche e morali, che la lasciano senza un’identità. Sono i suoi rapitori a darle il nome di Bakhita («fortunata»). Nel 1882 viene comprata a Kartum dal console Italiano Calisto Legnani. Nel 1885 segue quest’ultimo in Italia dove, a Genova, viene affidata alla famiglia di Augusto Michieli e diventa la bambinaia della figlia. Quando la famiglia Michieli si sposta sul Mar Rosso, Bakhita resta con la loro bambina presso le Suore Canossiane di Venezia. Qui ha la possibilità di conoscere la fede cristiana e, il 9 gennaio 1890, chiede il battesimo prendendo il nome di Giuseppina. Nel 1893, dopo un intenso cammino, decide di farsi suora canossiana per servire Dio che le aveva dato tante prove del suo amore. Divenuta suora, nel 1896 è trasferita a Schio (Vicenza) dove muore l’8 febbraio del 1947. Per cinquant’anni ha ricoperto compiti umili e semplici offerti con generosità e semplicità.
Che cosa mi insegna Santa Bakhita
Santa Bakhita, nella sua vita, sembra mettere in pratica questa parola di San Paolo: “Tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio” (Rm 8,28).
Diceva:
Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita, e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare le loro mani, perché se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa.
Santa Bakhita ci insegna a vedere la mano provvidenziale dell’Altissimo, che guida e sostiene la storia umana, non abbandonando mai chi a Lui si affida, anche nel mezzo di avvenimenti oscuri e impenetrabili.
Per approfondire la vita di questo Santo cliccate qui.
Il libro
Suggerimento di lettura a cura di Loretta Fortuna
Il libro che vi proponiamo questo mese è: Santa Giuseppina Bakhita.
L’attività
Santa Bakhita chiamava Dio “el Paron” (secondo il dialetto veneto che aveva imparato): lei che aveva conosciuto la schiavitù, lei che era stata soggetta a tanti padroni umani, scopre che il vero “Paron” è Dio, l’unico che non ci lega a sé con delle catene bensì con l’amore. Un amore che è in grado di trasformare le cose brutte della nostra vita in cose meravigliose.
Realizziamo con i bambini la catena dell’amore.
Occorrente:
- fogli A4 tagliati a strisce (altezza circa 3 cm);
- colori;
- foglietti di carta di tanti colori (da collage);
- graffettatrice.
Procedimento:
Consegnate ad ogni bambino una o due strisce di carta, chiedendo loro di scrivere su ogni striscetta qualcosa di negativo o brutto che può succedere (o è successo) nella loro vita. Decidete voi, a seconda dell’età dei bambini, quanto in profondità andare su questa parte del lavoro. Dato che mio figlio maggiore è nell’anno della prima confessione, ho chiesto di scrivere alcuni peccati. Ovviamente, se i bambini sono piccoli, sarete voi a scrivere sulla striscia.
Al termine, date ai bambini colori di ogni tipo, pezzi di carta colorata, colla, brillantini a altri materiali per decorare le strisce di carta nel modo più gioioso possibile, coprendo la scritta fatta in precedenza!
Quando le strisce saranno decorate, unitele insieme a formare una catena di cuori: iniziate unendo insieme la prima striscia con un punto di graffettatrice, poi piegate la striscia a formare il cuore, unite la seconda striscia e chiudete con un altro punto. E così via.
La ricetta: catena spezzata (anelli di cacao)
A cura di Cecilia McCamerons Piazza
- 300g farina
- 200g burro
- 100g zucchero a velo
- 35g cacao amaro in polvere
- 1 uovo
- Coppapasta tondo o ovale grande
- Coppapasta tondo o ovale più piccolo rispetto al precedente
Preghiera finale
Santa Bakhita ci insegna che non esiste “Paron” più buono di Dio. Diceva:
Quelo che vole el Parón, quanto bon che xé el Parón, come se fa a no volerghe ben al Parón (quello che vuole il Signore, quanto buono è il Signore, come si fa a non voler bene al Signore).
Tenedo in mano la catena di cuori, che ci unisce tra noi e con Dio, recitiamo con i bambini la preghiera del Padre Nostro.
Per scaricare il file PDF che contiene: la scheda riassuntiva e i disegni di Santa Bakhita, sia a colori che in bianco e nero:
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Lasciate qui sotto i vostri commenti, raccontateci come vanno le vostre merende, caricate le vostre foto!
Vi ricordiamo che tutti i materiali, le attività e i disegni sono da utilizzare solamente nel contesto dell’iniziativa “A merenda con i Santi”.
Maria
Questa è una bellissima santa😍non vedo l’ora di proporla ai bambini…. Sempre grazie
Nicoletta
Noi abbiamo festeggiato Santa Bakhita a casa tra noi perché Maria Francesca ha virus intestinale. Le bambine sono state particolarmente colpite dalla testimonianza di questa donna, in particolare la più grande quando ha scoperto che la santa è stata rapita alla sua stessa età. Anche il perdono è il saper guardare alla propria vita con la luce di Dio sono state comprese. La merenda è stata ridotta a un cioccolatino e pane ma il senso della catena spezzata lo abbiamo avuto formando la catena chiusa temporaneamente x poi aprirla. Grazie santa bakhita Dio benedica le M & m