Mio marito ha una teoria. Dice che quando una coppia litiga, proprio in quel momento ha l’occasione di rinnamorarsi di più. La prima volta che ho sentito questa teoria ero abbastanza perplessa. Ma quando mai litigare c’entra con l’innamorarsi di più?
Il conflitto di coppia è quella situazione in cui scopri che tuo marito è diverso da te. Pensa in modo diverso, sente in modo diverso, agisce in modo diverso. La crisi è quel momento in cui avverti tuo marito come il tuo peggior nemico. Vorrei capire cosa c’entra questo con l’innamorarsi di più?
Ognuno di noi affronta il litigio in modi diversi: cerchi di evitarlo facendo finta di nulla, oppure ti poni in maniera aggressiva e vuoi avere ragione a tutti i costi; forse sei tra quelle che cede sempre mettendosi da parte, oppure cerchi il compromesso e ti perdi quel qualcosa in più che andrebbe costruito a fatica. Magari sei di quelle che quando c’è un litigio vogliono andare in fondo alla questione e cerchi una strada che non è ne la tua ne quella di tuo marito, ma la vostra, in modo da vincere insieme. Si, perché la coppia è una squadra: perdere o vincere riguarda entrambi e come in doppio di tennis se il compagno sottorete non prende la pallina, chi sta dietro si tuffa per coprirlo. Ma quando litighi con tuo marito non ti senti affatto una squadra, anzi senti che il tuo avversario è lui.
A volte il litigio avviene su questioni superficiali e si risolvono in breve tempo, altre volte toccano temi e argomenti forti che suscitano in te emozioni intense e dolorose. Ma il litigio è un momento SANTO e BENEDETTO nella coppia, perché è l’occasione di conoscere veramente e in profondità te stessa e tuo marito.
Il problema in una coppia non è litigare, ma come litigare bene. Mi preoccupo di più quando in terapia arriva una coppia che non litiga, rispetto ad una coppia altamente conflittuale.
Quando il conflitto di coppia si incista diventa crisi, e la crisi può aprire le porte alla rottura. Quindi il primo passo è fare un check-up del litigio: analizza quanto spesso litighi, se ci sono temi ripetitivi, se si tratta di momenti brevi o di sfuriate intense. Rifletti su come litigate, e come chiudete il litigio. Pensa a quanto, nelle situazioni conflittuali, tuo marito somiglia a figure significative della tua storia. Per esempio, quando litigo con mio marito certe volte rivedo i peggiori difetti di mia madre, altre volte quelli di mio padre. Così sembra che sto litigando con mio marito, invece è come se in quella situazione fossero presenti anche mia madre, mio padre e chi lo sa: forse anche suo padre e sua madre. Un’intera generazione dentro casa!! Quando una coppia litiga sembra che siano in due, invece sono molti di più! La propria storia di vita, le ferite aperte, le questioni irrisolte vengono proiettate sull’altro amplificando anche le questioni più semplici. A volte succede anche in modo apparentemente inspiegabile che porti l’altro a trattarti come sei stata trattata dai tuoi genitori. Non lo fai in modo cosciente, ma ad un certo punto si crea quella stessa situazione che ti ricorda tanto la tua storia: ecco che tuo marito ti trascura come faceva tuo padre, oppure ti critica come faceva tua madre. Questi processi amplificano enormemente le emozioni coinvolte, facendoti perdere lucidità, stabilità e stima di te, e se ti è capitato di sentirti furiosa, disperata, angosciata, terrorizzata forse qualcosa della tua storia passata (o della storia di tuo marito) si sta insinuando nel tuo matrimonio, portandoti in un territorio che può essere salvezza o morte. Siete voi che decidete.
Perché il conflitto può essere o una tentazione di rottura o un’OCCASIONE di intimità per:
- affrontare, sanare e chiudere le ferite irrisolte del tuo passato
- rafforzare la tua identità di donna con un autostima stabile e un senso di te stessa integrato e forte
- conoscere sempre più quel mistero grande che è tuo marito e SCEGLIERLO così come’è
- sentirti l’AMATA da Dio
Per rendere il conflitto di coppia un occasione, bisogna lavorare duramente e scegliere di fare passi che spesso sono molto dolorosi. A volte per fare questi passi basta un libro, o confrontarsi con un amica o con una guida spirituale ben preparata. Ma se questo non dovesse bastare, non ti privare della possibilità di chiedere aiuto ad uno psicologo. Quando sappiamo fare bene il nostro lavoro e abbiamo a cuore il bene della persona siamo validi professionisti! Se ti accorgi che il litigio con tuo marito ha raggiunto frequenze e intensità preoccupanti è il momento di prenderti cura di voi. E se tuo marito si rifiuta di affrontare la situazione, non temere, comincia tu per prima ad intraprendere passi costruttivi per incidere positivamente sulla situazione, e trasformare qualcosa di potenzialmente distruttivo in OCCASIONE DI PROFONDA INTIMITA’. Si! E’ questo quello che succederà alla fine del lavoro. E non lo dico sulla pelle di altri, ma sulla mia. Sulla pelle del mio matrimonio, sulla pelle mia e di mio marito che nello sport del litigio siamo ai primi posti in classifica per il livello di distruttività! Ma noi abbiamo creduto che in quella apparente morte e distruzione potesse passare la nostra salvezza, abbiamo creduto che dopo quella quaresima avremmo fatto Pasqua e festeggiato la vita.
Per noi cristiani la morte non ha l’ultima parola. L’ultima parola ce l’ha la vita! E come diceva il nostro padre spirituale “il Signore non ti salva dalla morte, ma nella morte trasformando il peggiore calvario in gioia piena di resurrezione.” Tutto questo per noi non è stata aria fritta ma piccoli passi concreti e possibili verso il traguardo che desideravamo: il paradiso qui oggi nel nostro matrimonio.
1. ASCOLTA
Scegli di smettere di volere ragione. Se vuoi ragione rivolgiti ad un avvocato, se vuoi salvare un matrimonio costruisci, mettiti in ascolto autentico dell’altro per capire e dare significato a quello che sta succedendo. Questo implica mettere in standby il giudizio e metterti nei panni di tuo marito per capire cosa vuole esprimerti e cogliere dietro quel comportamento odioso qualcosa di più intimo e profondo di tuo marito, che forse riguarda la sua storia. Dai spazio, metti da parte l’orgoglio solo per un po’, crea un clima più disteso. Questo di solito agevola l’apertura reciproca e il dialogo franco. Non si tratta di eliminare le tue ragioni, ma solo di accantonarle per qualche minuto.
2. Il MOSTROMOSTRUOSO
Questo è uno dei punti più importanti, il tuo nemico non è tuo marito, ma l’incastro doloroso delle vostre ferite e del vostro passato. Quindi il nemico non sta nella tua metà campo, ma oltre la rete e insieme potete batterlo! Ciascuno prendendosi cura delle proprie ferite ma anche spronandosi in modo deciso a superare quelle forme di immaturità e infantilismo che pesano sulla relazione di coppia. Insieme ce la potete fare!
3. AMATI
E al posto tuo chi si mette? Chi si prende cura di te? Tu puoi prenderti cura di te, come donna, come persona e come figlia di Dio. Tu stai in piedi come una colonna di questo ponte che è la relazione. Tu puoi essere responsabile e artefice della tua felicità, della tua gioia. Occupati dei tuoi bisogni nel rispetto di te e dell’altro senza aspettare che l’altro faccia per te. Ricordati, se tu ti ami e ti vuoi bene, ti tratti con riguardo, anche l’altro farà lo stesso con te. Prenditi cura di te e riversa le tue rinnovate energie sul tuo partner.
4. Prendi RESPONSABILITA’
Distingui ciò che è tuo da ciò che è dell’altro, domandandoti come hai contribuito ad arrivare a quel punto. E’ sicuro che in qualche modo hai contribuito. Trova il tuo cinquanta percento.
5. Metti un CONFINE con l’altro
Questo punto è vitale! Quello che tuo marito ti dice o non ti dice, fa o non fa non ti definisce nella tua dignità di essere umano e di figlia di Dio! La verità di te stessa ce l’ha in mano Dio e ricordati che hai così tanto valore per Lui da aver versato il suo sangue per te, perciò qualsiasi cosa negativa ti arriva da tuo marito dagli il giusto posto. Immagina questo confine come un immagine, un oggetto e usalo mentalmente, non per barricarti, ma per proteggerti.
6. CHIEDI
L’amore si costruisce insieme, non si può pretendere, esigere. Chiedi con gentilezza ciò che desideri avendo una comunicazione chiara, diretta e concreta senza manipolazioni o giri di parole.
7. LAVORA TU
Se tuo marito non collabora, si chiude, non ne vuole sapere in nessun modo fai tu il primo passo di cambiamento. Vai in psicoterapia se necessario, non perché la colpa è tua, ma perché tu desideri trovare modi creativi ed efficaci per mettere in circolo qualcosa di nuovo nel tuo matrimonio e non vuoi mollare!
Tutti nel nostro matrimonio arriviamo a questo punto. Tutti siamo stati in crisi almeno una volta. Tutti abbiamo pensato almeno una volta di aver preso una bella cantonata ad esserci sposati quello là! E questo è bene perchè ricordati che nel tuo matrimonio sei entrata con la GRAZIA DI CRISTO, e che la fedeltà a quelle promesse partono da LUI e non da te o da tuo marito.
Il matrimonio per tutta la vita, senza la Grazia di Cristo è una pazzia!
I sette passi che vi ho presentato sono porte sul perdono e possono trasformare il conflitto e la crisi nell’occasione di rinnamorarti di tuo marito proprio perché hai avuto il coraggio di toccare il fondo e di risalirlo insieme a lui, ri-scegliendolo con le sue fragilità e con le tue.
Nel conflitto di coppia ti puoi innamorare di nuovo e più intensamente perché puoi perdonare, puoi riparare e puoi essere consolata. Io e mio marito ci amiamo molto più di dieci anni fa, perché ne abbiamo passate tante, abbiamo litigato tantissimo dicendoci le peggio cose e rinfacciandoci di tutto e di più, ci siamo evitati, ci siamo insultati, ma non abbiamo messo la testa sotto la sabbia, non ci siamo arresi, non abbiamo rinunciato.
Abbiamo scelto di lottare per il nostro amore, mettendoci in gioco e decidendo di cambiare. Oggi quello che era pietra scartata è diventata TESTATA D’ANGOLO del nostro amore, scelto giorno per giorno.
Possa tu gustare la gioia di rinnamorarti di tuo marito dopo una bella e sana litigata, nell’intuizione profonda che l’uomo della tua vita è proprio lui, con tutti i suoi pregi e difetti!