Il 3 settembre 2013, giorno in cui abbiamo deciso di sposarci, io e Luca ci trovavamo sul monte Krizevac, a Medjugorje, e come prima cosa abbiamo affidato questa nostra intenzione nelle mani della Madonna, che tanto ci aveva ispirati in quei giorni di pellegrinaggio.
Nei quattro mesi successivi abbiamo custodito questa decisione facendone partecipi solo pochissimi amici intimi. Nel gennaio 2014 abbiamo finalmente informato le nostre famiglie che ci saremmo sposati il 14 giugno dello stesso anno.
Vi confesso che la reazione dei nostri genitori inizialmente non ? stata delle pi? rosee. Sia io che Luca, infatti, non avevamo alle spalle una situazione economica e lavorativa molto stabile: io stavo terminando gli studi in Agraria e facevo qualche lavoretto saltuario part-time; Luca, come libero professionista, sbracciava con grande fatica per rimanere a galla nella deriva della crisi lavorativa. Diciamo che, materialmente parlando, non avevamo proprio niente!
Posso capire, quindi, le difficolt? da parte dei nostri genitori nell?accettare una decisione cos? radicale senza quella che per loro era la ?base solida? su cui poggiare le fondamenta del matrimonio: cio? un lavoro stabile che consentisse di vivere in maniera dignitosa. Ma quello che ancor di pi? non riuscivano a comprendere e che li mandava in confusione era il nostro forte attaccamento alla consapevolezza di un Dio Padre che non ci avrebbe fatto mancare niente nonostante le difficolt? apparenti. Di fatto, per i nostri genitori, sembravamo quasi due innamorati ingenui e anche un po? fanatici che gestivano decisioni importanti con grande superficialit?.
Ci si pu? sposare cos?, alla cieca, senza avere niente? E con ?niente? non intendo la fattibilit? di una bella festa, di un vestito principesco, di una location mozzafiato, di un ricevimento a prova di wedding planner?
La domanda ? un?altra. E? possibile alzare lo sguardo verso l?alto, affidarsi in maniera totale? dando la precedenza a quel richiamo d?Amore che ti d? la certezza di avere gi? tutto senza farti travolgere da una quotidianit? mondana che vuole ricordati quello che non hai?
Noi abbiamo deciso di affidarci a quel richiamo? ? ?solo? un fatto di Provvidenza!
Come invito di partecipazione al matrimonio abbiamo deciso di scrivere una lettera che spiegasse le motivazioni della nostra scelta e che aiutasse gli invitati ad entrare il pi? possibile nei nostri orizzonti.
?Abbiamo scelto di celebrare le nozze proprio nel giorno della Trinit? perch?, nel nostro cammino di coppia, non ci siamo mai sentiti solamente in due. ? viva pi? che mai, infatti, la presenza del Signore che, come inseparabile guida e compagno di viaggio, solleva le nostre vite facendoci partecipi di un dinamismo di Amore trinitario che ci proietta oltre il tempo nel pellegrinaggio verso la vita eterna. La sua Sapienza penetra qualsiasi difficolt? e ci sostiene nel discernimento illuminando ogni nostro passo e ogni nostra decisione.
Questa consapevolezza ci d? la certezza di essere stati scelti da sempre come ?collaboratori? di un progetto di Amore e di Vita molto pi? grande di noi, da scoprire e costruire insieme, giorno per giorno, con totale fiducia sapendo che la Provvidenza non ci far? mai mancare il suo aiuto. Per questo abbiamo deciso di donarci per sempre l?uno all?altra consacrando la nostra unione davanti a Dio nonostante le difficolt? economiche e le incertezze lavorative. La nostra speranza, infatti, si fonda altrove:
Confida nel Signore e sii costante nella tua fatica,
perch? ? facile agli occhi del Signore arricchire un povero all?improvviso.
La benedizione del Signore ? la ricompensa del giusto;
all?improvviso fiorir? la sua speranza. (Sir 11,21-22)?
Ecco, questo ? stato il fuoco che ha alimentato la nostra volont? e caparbiet?. Se agisci puntando all?eternit?, come potr? il Signore non accompagnarti e sostenerti? Certo, la Provvidenza ti prova, ti mette in discussione, spesso ti confonde, ma quando ti tocca non delude mai!
Inizialmente pensavo che affidarsi alla Provvidenza fosse sinonimo di ?accontentarsi di ci? che uno ha?. Nei mesi precedenti al matrimonio, invece, ho capito che il Signore non mi chiedeva di accontentarmi, anzi voleva che desiderassi sempre il meglio. E con noi ha esagerato alla grande!
Il mio abito da sposa ? stato un dono di una ragazza tramite le suore di clausura di Santa Rita da Cascia (http://www.santaritadacascia.org/); inoltre le fedi, il ristorante, le foto e il video, le bomboniere, l?acconciatura, il trucco, insomma tutto quello che poteva servire, sono arrivati inaspettatamente grazie al personale aiuto di insospettabili parenti e amici che, contagiati dal nostro entusiasmo, hanno reso tutto ancora pi? speciale. Anche la casa, il nostro primo nido d?amore, ? arrivata 15 giorni prima del matrimonio!
Quello che cerchiamo di trasmettere alle coppie che accompagniamo negli itinerari di preparazione al matrimonio ? proprio questo coraggio che bisogna avere nel fidarsi di Dio. Lasciarsi chiamare dall?Amore pu? aprire il cuore verso orizzonti di grande crescita spirituale sia personale che di coppia.
Oggi, oltre a ringraziare il Signore per farmi fare memoria della sua fedelt? attraverso questa testimonianza, voglio donarvi la certezza che mi accompagna da quel 3 settembre 2013 e che spero vivamente possa essere di conforto e incoraggiamento per chi si sente schiacciato da una quotidianit? dura e difficile: non temete, LA PROVVIDENZA ? SEMPRE IN RITARDO E SEMPRE IN TEMPO!