?Parabole come pietre? di Alberto Maggi ? il libro sul comodino di questo mese.
Per chi non lo conoscesse, fra Alberto appartiene all’ordine dei Servi di Maria; direttore del Centro Studi Biblici ?G. Vannucci?, cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico.
Personaggio che pu? apparire sopra le righe, a volte quasi fastidioso, ma innamorato della parola di Dio e profondamente convinto della necessit? di tradurre il Vangelo in parole comprensibili a tutti, nel testo che presentiamo analizza numerose parabole, portando alla luce aspetti che spesso non vengono presi in considerazione, ma che possono portare chi legge a chiedersi quanto a volte la religione diventi ostacolo anzich? trampolino di lancio per la vita di fede.
Se vogliamo trovare un filo conduttore che ci porta da una parabola all?altra, questo si pu? riconoscere nell?amore verso Dio che si traduce in un amore concreto verso il prossimo.
?Secondo la tradizione religiosa il credente era colui che obbediva a Dio osservando la sua Legge. Per Ges? il vero credente ? colui che assomiglia al Padre praticando un amore simile al suo.?
E su questo potremmo trovarci tutti d?accordo.?Forse cominceremmo a storcere il naso quando leggiamo che
?Per Ges? la misericordia deve prevalere sempre sull?obbedienza alla Legge, perch? questa ? la volont? di Dio stesso. ?Amore io voglio e non sacrificio?.?
Quante volte ci sentiamo giusti solo perch? frequentiamo determinati ambienti o pratichiamo particolari devozioni?
Ma ? proprio questo ci? che il Signore vuole da noi?
Nella parabola del buon samaritano Ges? pone come modello di credente proprio chi invece era considerato eretico e impuro. Cos?
?Ges? afferma che essere credente o meno non dipende dalla frequentazione del Tempio o dall?osservanza della Legge religiosa, ma da una disposizione favorevole verso gli uomini. E? l?amore che determina chi crede e chi no, non la Legge.?
Se quello che ci viene chiesto ? di amare come ama Dio, allora dovrebbe essere chiaro anche che nessuno deve essere escluso da questo amore, nessuno si deve sentire arrivato e tantomeno pi? degno di altri.
Infatti, secondo la parabola dei lavoratori (Mt 20,1-16),
?Quelli che, per i loro sforzi e per i loro meriti, pensano di avere pi? degli altri si trovano affiancati e sorpassati proprio da quelli che essi ritenevano esclusi dall?amore del Signore.?
Dio non ti ama per quello che fai, ma perch? Lui ? misericordia. E se vogliamo assomigliare a Lui non ? tanto l?atteggiamento che dobbiamo avere nei suoi confronti a renderci giusti, ma il comportamento che teniamo nei confronti del bisognoso e del sofferente (Mt 25,31-46).
Inoltre
?Il credente non ? chiamato ad amare gli altri per Ges?, ma con Ges? e come lui. Non si ama per acquistare dei meriti e tantomeno perch? nell?altro si scorge il Signore [?] ma per far scoprire all?altro la sua piena dignit? e libert??.
Allora? Vi ? venuta voglia di leggere questo libro? 😉