Lo ammetto: sono una control freak. Non riesco a fare a meno di controllare tutto e tutti. Certo, di solito mi difendo dietro la scusa delle “critiche costruttive” o del “nessuno lo sa fare correttamente”, ma la verit? ? che lasciar andare il controllo mi genera una certa dose di ansia.
Tante volte mi trovo a vivere un senso di profonda frustrazione, perch? le cose non vanno nel modo in cui io avevo pianificato. Sono convinta che i miei baby blues ( = lievi depressioni post-partum) siano stati in gran parte dettati dalla mia incapacit? di accettare che un’altra persona – mio figlio! – dettasse ritmi e tempi della mia giornata, mandando all’aria i miei programmi.
La Bibbia ci porta un luminosissimo esempio di una donna che, fin dal principio della sua vocazione, ha abbandonato ogni pretesa di controllo su di s? e sulla sua vita: Maria si ? lasciata tutta plasmare e guidare da quell’Amore pi? grande che ha sperimentato e di cui si ? fidata.
Questa sua capacit? di fidarsi e affidarsi, la mette in grado anche di abbandonarsi alla volont? di chi le sta vicino, in particolare di Giuseppe.
C’? questo brano, nel Vangelo di Matteo, che mi sembra particolarmente significativo da questo punto di vista. Certo, la fuga in Egitto assume numerosi significati spirituali e riletture profetiche, ma c’? quel “sua madre” che appare come un lampo e che mi fa riflettere:
“Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta l? finch? non ti avvertir?, perch? Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe, destatosi, prese con s? il bambino e sua madre nella notte e fugg? in Egitto.”
Mt 2,13-14
Mi immagino Maria, svegliata all’improvviso dal suo sposo, che le dice di fare in fretta, che c’? un pericolo, che devono fuggire immediatamente.
Voi cos’avreste fatto? Io lo so: avrei intavolato una discussione. Spiegami. Chiarisci il punto. Dov’? il pericolo. Chi te l’ha detto.
Magari l’aria spaventata e determinata di Giuseppe mi avrebbe poi convinta della seriet? della questione, ma sarei stata ben lungi dall’obbedire senza recriminare o lamentarmi!
E invece Maria… lei traduce la sua fede in Dio in fiducia illimitata nei confronti di colui che Dio le ha indicato come sposo. Certo, potremmo argomentare che Giuseppe non ? uno sposo come tutti, eh! E se ci mettiamo invece a guardare i nostri mariti, a volte possiamo trovare degli oggettivi motivi per cui la fiducia e l’obbedienza non ci risultano cos? scontate! ?
Ma il punto ? che esiste una correlazione tra quanto, come mogli cattoliche, ci fidiamo di Dio e quanto onoriamo il nostro sposo.
“Sono arrivata a comprendere che la sottomissione ? molto pi? che fare un passo indietro, perch? mio marito abbia il controllo. Si tratta di cedere la mia vita al Padre. Quando onoriamo i nostri sposi, rendiamo gloria a Dio”
Darlene Schacht – Messy Beautiful Love
Visualizzarsi la sottomissione come un rendere gloria a Dio, la rende molto pi? potente! Diventa una scelta quotidiana che possiamo affidare a Lui e all’intercessione di Maria.
Diventa un modo in cui i nostri pensieri, speranze e sogni non vengono annullati, ma trovano posto e senso in una volont? pi? grande.
Diventa un atto di fede in Dio e una offerta viva di noi a Lui.
Nella sfida che ci invita, ogni mese, a diventare pi? simili a Maria, oggi vi offriamo una semplice traccia. Una riflessione, una serie di domande e provocazioni che ci aiutano a comprendere se e?quanto siamo in grado di onorare il nostro sposo.
Questa traccia pu? essere usata anche per integrare l’esame di coscienza per la Confessione, che in questi giorni che precedono la Pasqua siamo chiamate a fare.
1. Continui a fare cose che sai che tuo marito disapprova, che non gli piacciono, lo irritano o disturbano?
2. Discuti su ogni cosa che lui ti?chiede o sulle opinioni che condivide?
3. Ritieni pi? importanti le opinioni di famigliari o amici, rispetto a quelle di tuo marito?
4. Ti arrabbi, discuti o “fai il muso” quando non ottieni quello che vuoi?
5. Ti capita di mentire a riguardo delle spese che fai o di nascondergli i tuoi acquisti?
6. Quando siete con altri, lo interrompi, lo correggi o parli al suo posto?
7. Prendi decisioni importanti senza consultarlo?
8. Contesti ogni suo desiderio riguardo ad?opinioni e decisioni (dove andare, quanto stare fuori, come passare il tempo, cosa mangiare, come vestirsi, come educare i figli…)?
9. Quando prende una decisione, non ti fidi?e preferisci prendere tu in mano la situazione?