Durante il primo secolo, i cristiani celebravano ogni domenica la commemorazione della Resurrezione di Cristo. Fu a partire dal secondo secolo che venne stabilito un particolare giorno dell’anno – connesso con la Pasqua ebraica – in cui celebrare in modo particolare la Resurrezione.
La celebrazione iniziava al tramonto del sabato sera ed era chiamata notte della grande vigilia: un tempo in cui fare memoria e in cui vivere l’attesa, che durava tutta la notte, fino alle luci dell’alba che veniva salutata dal canto dell’Alleluia.
Nel quarto secolo divenne uso comune, per i cristiani, intraprendere un pellegrinaggio a Gerusalemme durante la settimana precedente alla Pasqua, che venne chiamata la “Grande Settimana“.
Il diario di viaggio di una donna chiamata Egeria, scritto nel 381, contiene la prima testimonianza dei riti, le preghiere e le devozioni che avevano luogo a Gerusalemme durante la Grande Settimana.
Col passare del tempo, la pratica di osservare la “Settimana Santa” si diffude in tutto il mondo cristiano, con preghiere, memoriali e speciali liturgie.
Scopriamo insieme quali sono oggi le tradizioni e le usanze tipiche della Settimana Santa che ci possono aiutare a prepararci al meglio e a vivere con devozione questo tempo speciale.
Tradizioni italiane:
Tantissime città e paesi italiani, da Nord a Sud, sono animate da suggestive tradizioni che ricordano la Passione di Cristo. Processioni, feste popolari, rappresentazioni sacre… Ecco alcune delle più particolari manifestazioni:
- Via Crucis
Quale tradizione più significativa, nella Settimana Santa, della Via Crucis? E quale Via Crucis più sigificativa di quella che si svolge a Roma?
Quella romana è di certo una Via Crucis particolare, non solo perchè si svolge al centro della Cristianità, ma anche per il luogo scelto – davanti al Colosseo – e, ovviamente, per la partecipazione del Santo Padre.
- Rappresentazioni della Passione
Si tratta di rievocazioni storiche religiose che coinvolgono la popolazione di interi comuni, e che si svolgono lungo le vie del paese, rimettendo in scena i momenti salienti della Passione di Cristo.
Tra le tante, possiamo citare la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo a Barile (Pz), che consiste di un corteo che si snoda per cinque chilometri e che vede susseguirsi drammatiche scene di dolore e di pianto. Oppure quella di Cave (Rm) che inizia al calar della sera, dopo il rito della “Desolata”, con la partecipazione del clero, delle confraternite e del popolo cittadino.
- Processioni degli incappucciati
In molti comuni, nei giorni del giovedì o del venerdì santo, si svolgono processioni di incappucciati, dal carattere fortemente penitenziale. I partecipanti, abbigliati in lunghe tonache con cappuccio e ornati in alcuni casi da medaglioni rappresentanti simboli di morte, sfilano per le vie della città in segno di penitenza. La processione si svolge solitamente alla luce di torce e lanterne, accompagnata da melodie funebri.
Tra le tante, citiamo la processione dell’Addolorata di Sorrento, nella quale, oltre ai simboli del martirio di Cristo, viene portata dai confratelli la statua della Madonna Addolorata.
- Balli e feste dei diavoli
Tradizioni tipicamente siciliane mettono in scena alcuni personaggi vestiti da diavoli, che si aggirano per le vie del paese e che si incontrano e si scontrano con personaggi angelici. Questi ultimi avranno la meglio su di loro, in una rappresentazione del trionfo del bene sul male reso possibile dalla morte e Resurrezione di Cristo.
Le più celebri sono, senz’altro, il Ballo dei Diavoli a Prizzi (Pa) e la Diavolata di Adrano (Catania).
Usanze:
Sono molte e varie le usanze che accompagnano questi giorni. Vediamone alcune:
- Visitare chiese
Dalla tradizione del pellegrinaggio, nasce l’usanza di visitare più chiese, durante il Giovedì Santo, per pregare. - Decorare le uova
Usanza che trae la sua origine da tradizioni pagane, che celebravano la primavera come tempo di rinascita. I Cristiani hanno adottato le uova colorate come simbolo della nuova vita che inizia con la Resurrezione. - Gigli pasquali
Risale al 1800 la tradizione di comprare gigli, durante la Settimana Santa, per usarli come decorazione nelle case e nelle Chiese. Il giglio è simbolo di purezza e di vita nuova. - Pane dolce
In molte culture durante la Settimana santa si cucina un particolare pane dolce, che verrà poi servito nel giorno di Pasqua - Pulizie di Pasqua
Secondo un’antica tradizione, il lunedì, il martedì e il mercoledì di Pasqua sono giorni dedicati alle grandi pulizie, in preparazione della Pasqua. Questa usanza sembra addirittura affondare le sue radici nelle pulizie rituali che gli Ebrei sono soliti svolgere prima della loro Pasqua. - Vestiti nuovi
Fin dall’era dei primi cristiani, i neo-battezzati (che entravano proprio a Pasqua a far parte della Chiesa) indossavano vesti bianche nuove. A partire dal Medioevo divenne usanza di tutti i Cristiani quella di indossare vestiti nuovi nella Domenica di Pasqua, per simboleggiare la nuova vita che viene dalla Resurrezione.