La scorsa settimana sono stata a trovare tre mie amiche, che sono monache in un convento di clausura. Ogni quattro mesi, circa, ho l’incredibile possibilit? di andare a fare una ricarica di paradiso, immersa nei sorrisi, nelle confidenze, nella bellezza di queste donne di Dio.
(tra parentesi, esperienza che consiglio a tutti di fare… una visita ogni tanto a un convento di clasusura apre gli occhi di noi tiepidi credenti sull’immensit? dell’amore di Dio, riflesso sui volti di chi l’ha scelto totalmente e per sempre!)
E cos? queste mie amiche mi raccontavano di alcuni cambiamenti nei loro servizi, dopo il capitolo che c’? stato nel lor monastero la scorsa estate.
In particolare una di loro, che fino a qualche mese fa era in servizio presso il refettorio, ? diventata “seconda infermiera” e si deve occupare delle sorelle anziane e malate.
Ecco, io dentro di me pensavo: “Che lavoro umile e triste dev’essere. Un compito duro, rispetto a molti altri, e non certo piacevole…”.
E invece, questa monaca, con il volto raggiante, mi diceva: “Sono piena di gioia!“.
Mi ha dato una bella lezione, raccontandomi la gioia del prendersi cura, del servizio umile, dell’amare attraverso semplici gesti. E mi ha fatto riflettere su quanto io, moglie e mamma, sono spesso incapace di cogliere la bellezza della piccola via che la mia vocazione mi mette di fronte.
Mi ha ricordato Maria, quando, dopo l’annuncio dell’angelo, ? partita per mettersi a servizio della cugina Elisabetta, senza pensare a se stessa:
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una citt? di Giuda.?Entrata nella casa di Zaccaria, salut? Elisabetta.
Lc 1,39-40
?In una sua omelia, papa Francesco commenta questo passo dicendo: ?”La Madonna, appena ricevuto l?annunzio che sarebbe stata madre di Ges?, e anche l?annunzio che sua cugina Elisabetta era incinta – dice il Vangelo – se ne and? in fretta; non aspett?. Non ha detto: ?Ma adesso io sono incinta, devo curare la mia salute. Mia cugina avr? delle amiche che forse l?aiuteranno?. Lei ha sentito qualcosa e ?se ne and? in fretta?. E? bello pensare questo della Madonna, della nostra Madre, che va in fretta, perch? ha questo dentro: aiutare. Va per aiutare, non va per vantarsi e dire alla cugina: ?Ma senti, adesso comando io, perch? sono la Mamma di Dio!? No, Non ha fatto quello. E? andata ad aiutare! E la Madonna ? sempre cos?. E? la nostra Madre, che sempre viene in fretta quando noi abbiamo bisogno. Sarebbe bello aggiungere alle Litanie della Madonna una che dica cos?: ?Signora che vai in fretta, prega per noi!?. E? bello questo, vero? Perch? Lei va sempre in fretta, Lei non si dimentica dei suoi figli. E quando i suoi figli sono nelle difficolt?, hanno un bisogno e la invocano, Lei in fretta va. E questo ci d? una sicurezza, una sicurezza di avere la Mamma accanto, al nostro fianco sempre. Si va, si cammina meglio nella vita quando abbiamo la mamma vicina. Pensiamo a questa grazia della Madonna, questa grazia che ci d?: di essere vicina a noi, ma senza farci aspettare. Sempre! Lei ? – abbiamo fiducia in questo – per aiutarci. La Madonna che sempre va in fretta, per noi.”
(Papa Francesco, omelia del 26 maggio 2013)
Credo che, nella nostra sfida CHALLENGE ME!, durante la quale stiamo cercando di prendero ad esempio e modello Maria nelle sue virt?, ci sono due cose che possiamo imparare da questo episodio biblico:
1. Maria agisce in fretta. Non perde nessuna occasione per mettersi a servizio, per accorgersi delle necessit? intorno a lei e aiutare. Un po’ come fa anche a Cana quando, lei sola, si accorge che il vino ? finito, e non perde tempo, cercando di risolvere questa necessit?.
Anche noi, come mogli e mamme, imparando da Lei proviamo a non perdere nemmen un’occasione per metterci a servizio, nella nostra famiglia.
2. Maria serve nella gioia. Appena giunta a casa di Elisabetta canter? il suo Magnificat. Si?mette a servizio, ma non perch? questo sia un dovere che le ? imposto e che assolve malvolentieri. Il suo animo ? colmo di gioia ed ? in questo stato d’animo (e forse proprio per questo stato d’animo) che si mette a servizio.
Anche noi, possiamo imparare da lei questo atteggiamento? Aiutiamoci, in questa sfida, a cogliere l’intima bellezza del servizio, sapendo che nei piccoli gesti d’amore e di umilt? che mettiamo in pratica per i nostri cari, stiamo amando cos? come fa Maria e cos? come ci chiede il Signore.
?Ecco quindi gli step di questo mese:
PRIMA SETTIMANA
Mettiamoci in preghiera, recitando ogni giorno:
Madre Maria, esperta nel?servizio, ?aiutaci a capire che ? solo nella dimensione dell’essere servi che possiamo essere veri seguaci di tuo Figlio.
SECONDA SETTIMANA
Impegniamoci a:
– non lamentarsi, ma cercare di affrontare il servizio con un atteggiamento positivo.
TERZA SETTIMANA
Impegniamoci a:
– precedere le necessit? dei nostri cari, in famiglia, per non perdere nemmeno un’occasione di metterci a servizio.
QUARTA SETTIMANA
Impegniamoci a:
– compiere un servizio che ci ? spiacevole, affrontandolo in modo positivo;
– fare un servizio per una persona che non ci sta molto simpatica, con cui facciamo solitamente fatica ad andare d’accordo.
Buona sfida!!!