In questi giorni sto iniziando a impacchettare, in vista del trasloco che ci vedr? impegnati nel prossimo futuro. E, come sar? successo anche a voi, ? pi? il tempo che passo a rimirare vecchi ricordi, rileggere lettere, provare vestiti, farmi prendere dalla nostalgia, di quello materialmente trascorso a impacchettare!
Ed ? stato in una di queste incursioni nei ricordi passati che ho trovato una scatola con dentro la mia divisa da sorella dell?Unitalsi.
Eh s?, perch? dal primo anno di fidanzamento fino al primo figlio (compreso), io e mio marito non abbiamo mai perso l’occasione di recarci in pellegrinaggio a Lourdes, la settimana dopo Pasqua, come volontari della nostra sezione diocesana dell?Unitalsi.
Ovviamente ho dovuto provare il velo e rivedendomi allo specchio non ? mancata la lacrimuccia (complici gli ormoni della gravidanza?) nel ricordare l’ansia dei preparativi, l’emozione di recarsi alla stazione, la frenesia dell’attesa della partenza, il senso di cameratismo che si respirava gi? a partire dal viaggio in treno.
E poi i turni di servizio, i volti dei malati, le celebrazioni, il bagno nelle piscine, le veglie di preghiera e, al di sopra di tutto, Lei.
Lei, che ci attirava come una calamita, appena arrivati a Lourdes.
Lei, davanti alla quale gli occhi si inumidivano e il respiro tornava ad essere lieve.
Lei, che ci faceva sussurrare ?Eccoci di nuovo a casa?.
Una delle primissime impressioni che ricordo di aver avuto, arrivata alla grotta, il mio primo anno, ? stata la percezione del silenzio che permea quel luogo santo.
Lourdes ? un luogo pieno di gente, di movimento e di frenesia, ma entrati nel recinto che circonda la grotta, si ? sopraffatti dal silenzio. Un silenzio che diventa subito preghiera.
L?, e in poche altre occasioni, ho sperimentato di poter pregare senza proferire parola n? ad alta voce n? nei pensieri, semplicemente rimanendo ai suoi piedi. Semplicemente contemplando l’amore perfetto che scaturisce dalla Mamma Celeste, il suo sguardo dolce, la sua presenza sicura.
D’altra parte, Lei ? la donna del silenzio.
?Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore?. (Lc 2,19)
Nei Vangeli sono solo quattro le occasioni in cui Maria parla, davvero poche: con l’angelo, con la cugina Elisabetta, in occasione del ritrovamento di Ges? al tempio di Gerusalemme e, infine, alle nozze di Cana.
Di fronte ai tanti eventi che le hanno sconvolto l’esistenza e che avrebbero trasformato ciascuna di noi in un fiume di parole, Maria reagisce con il silenzio.
Non sente il desiderio di interpretare la realt?, non vuole far sentire agli altri le proprie opinioni, non ritiene indispensabile fornire la propria visione del mondo. Lei vive e ci? che vive lo custodisce nel cuore.
Quel cuore che ha saputo, e sa, contenere ogni cosa. Un cuore che ? divenuto tesoro inestimabile, ricolmo di gioie e ricordi che solo lei possiede. Costellato da dolori e ferite che l’hanno resa Madre di ognuno di noi. Continuamente trafitto, ancora oggi.
Il silenzio. Quanto ? difficile trovarlo, quanto ? ancora pi? difficile crearlo, nelle nostre indaffarate vite di Mogli per Vocazione!
Eppure ne abbiamo cos? tanto bisogno! Abbiamo bisogno di quello ?spazio nel quale lo spirito pu? aprire le ali? (A. De Saint-?xup?ry). Ne abbiamo bisogno per ritrovarci, per liberarci:
?Esiste un consumismo di parole: parole dolci, seduttive, oggettive, colleriche? di ogni tipo. Parole che cercano di entrarci rumorosamente nel cuore e non apportano niente alla verit?.?
Papa Francesco
Ecco allora la sfida che ci accompagner? per le prossime settimane, nel nostro “Challenge” per diventare mogli migliori in 11 mosse!
Come possiamo, concretamente e fattivamente, noi M&M coltivare l’arte del silenzio?
Prima settimana
Iniziamo cercando spazi e momenti di silenzio esteriore. Certo, non ? semplice, e ve lo dico mentre scrivo questo post circondata da tre bambini urlanti che hanno deciso, proprio ora, di togliere tutti i cuscini dal divano per creare un ring di lotta libera in salotto. Per? non ? impossibile. Esistono gi?, nella nostra giornata, momenti di silenzio. Quando i bimbi sono a letto alla sera, o durante il loro riposino pomeridiano, o nel tratto di strada che ci porta al lavoro… Il punto non ? tanto trovare questi momenti, quanto crearli consapevolmente. Non approfittare di questi ritagli per accendere la TV, o l’autoradio, o scorrendo la bacheca di Facebook sul nostro smartphone.
Creiamo invece uno spazio di silenzio reale, ogni giorno, e magari usiamolo per recitare?questa preghiera:
?Santa Maria, donna del silenzio, riportaci alle sorgenti della pace. Liberaci dall’assedio delle parole. Da quelle nostre, prima di tutto. Facci comprendere che, solo quando avremo taciuto noi, Dio potr? parlare.?
Seconda settimana
L’impresa si fa ardua: cerchiamo di creare un silenzio interiore. Come fare?
Ecco alcuni suggerimenti:
- Di fronte agli eventi della vita
Non cerchiamo subito il modo di interpretare la realt? o di dare la nostra opinione. Non formuliamo immediatamente il nostro giudizio.
?Quando nel tuo cuore non c?? silenzio, quando c?? un rumore cattivo, non esprimerlo sotto le mille forme della vanagloria: il sarcasmo, la vanit?, l?intimismo, la fatuit?, il pettegolezzo, il fare contrariato e tormentato, il bisogno di avere sempre qualcosa da ridire. Amarezze, affetti disordinati, risentimenti, il cullarsi nel proprio egoismo? tutte queste cose sono mancanza di silenzio interiore e corrompono la verit?.?
Papa Francesco
- Di fronte al dolore
Spesso siamo tentate, di fronte alle difficolt? e alle sofferenze, di cedere alla disperazione, al vittimismo, alla lamentela. Maria, con il suo cuore silenzioso, e Ges?, che ?taceva? nel momento supremo dell?ingiustizia, ?ci insegnano a vivere il dolore con dignit?, nel silenzio che si fa affidamento.
- Nell?affidamento a Maria.
Chiediamo alla Mamma Celeste di poter entrare in quel cuore che tutto contiene. Chiediamole la grazia di poter consolare le ferite del suo cuore immacolato. Noi vi proponiamo la consacrazione al cuore immacolato di Maria, che, come gruppo M&M, inizieremo attraverso la devozione dei cinque primo sabato del mese, a partire dal 6 febbraio.
Terza e quarta settimana
Impegniamoci a trasferire questo silenzio interiore anche nelle nostre relazioni (reali, virtuali e soprattutto famigliari!), perch?, proprio come sostiene sant?Ignazio, il silenzio non ? solo un mezzo per la preghiera e la vita spirituale, bens? ? ?totalizzante? e rende la persona tranquilla e modesta.
In particolare, nella relazione con nostro marito, proviamo a:
- Ascoltare pi? che parlare (e se nostro marito ? taciturno? Facciamogli compagnia con il nostro silenzio!)
- Non dare la nostra opinione su tutto (davvero, il mondo non ha sempre sempre bisogno di sapere la nostra opinione!)
- Lasciare spazio a ritagli vuoti di silenzio, che nella coppia si sa trasformare in intimit?!
- Non rinfacciare le colpe, anche quando sappiamo di avere ragione (magari impariamo a seguire la saggia regola di Costanza Miriano: “Lasciare passare almeno due giorni per dispensare prediche ? sempre una buona scelta: quello che ci saremo dimenticate di dirgli non era essenziale, evidentemente. Quello che rimane ? depurato.”)
Che dite? Accettate anche questo mese la sfida?
Pronte, prontissime…. shhhhhhh!